Indici di affidabilità fiscale: ecco cosa cambia

Da quest’anno gli studi di settore sono stati sostituiti dagli Indici di affidabilità fiscale (Isa), le nuove pagelle fiscali attraverso cui, se non si raggiunge la sufficienza, è possibile entrare nella rete di controlli del Fisco.

Durante la dichiarazione dei redditi 2019, il passaggio da un sistema all'altro potrebbe portare a qualche complicazione, trattandosi di due strumenti diversi – di accertamento il primo e di compliance il secondo – ma i contribuenti più virtuosi potranno comunque contare su diverse agevolazioni.

Grazie alla recente proroga dei versamenti delle imposte, l’autotrasportatore ha ancora tempo per accedere alle agevolazioni e per utilizzare il nuovo sistema senza particolari rischi.

Per farlo, è necessario scaricare l'apposito software denominato “il tuo Isa” dal sito dell’Agenzia delle Entrate e creare una "nuova posizione" in cui vanno inseriti i dati per elaborare il proprio Indice di affidabilità e per preparare la posizione da allegare al modello "Redditi 2019". Oltre ai dati contabili del 2018, occorre indicare anche quelli relativi agli anni passati, disponibili sul cassetto fiscale del contribuente. Una volta valorizzati i quadri, l’applicazione fornisce un punteggio da 1 a 10 sulla scorta del livello di affidabilità raggiunto.

Le imprese che raggiungono un punteggio almeno pari ad 8, oltre ad essere esonerate dall’apposizione del visto di conformità, nel caso in cui dovranno compensare crediti d’imposta, godranno dell'ulteriore beneficio della riduzione di un anno dei termini per l’accertamento dei redditi di impresa e dell’Iva (i contribuenti invece più virtuosi, con un Isa pari ad 8,5, sono esclusi anche dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici). Inoltre, chi riesce ad ottenere un punteggio da 9 in su, resta escluso anche dall’applicazione della disciplina delle società non operative e dalla determinazione sintetica del reddito complessivo, se il totale accertabile non eccede di due terzi quello dichiarato.

Nel caso di punteggio variabile da 1 a 5, dovuto ad eventuali anomalie del software, bisognerà decidere una delle seguenti alternative: uscire dal rischio controlli (correggendo i dati inviati al Fisco, dichiarando, ad esempio, nei righi F03 0 G02 maggiori componenti positivi non risultanti dalle scritture contabili) fino ad ottenere un punteggio finale per lo meno pari a 6,01, il che comporterà il pagamento di maggiori imposte (Irpef , Ires, Irap e Iva), calcolate sui ricavi aggiuntivi. Oppure migliorare il voto finale della pagella fiscale, alzando l'asticella dei ricavi e puntando al voto 8, che consente l'accesso al regime premiale (ovviamente, sopportando un costo maggiore).

L’omissione o la compilazione incompleta o inesatta del modello comportala una sanzione amministrativa da 250 a 2mila euro.