Acea, le alimentazioni green arrancano: nel 2022 ferme al 2,8% di quota

Dalla Commissione europea arrivano indicazioni sempre più stringenti sul fronte delle emissioni. È solo di qualche settimana fa la proposta (qui il nostro precedente articolo) di una riduzione graduale delle emissioni di C02 entro il 2040 per i mezzi adibiti al trasporto merci, anche pesanti.

Considerando che il 2040 non è poi così lontano, come sta rispondendo il mercato alle nuove tecnologie sostenibili e in che modo il parco veicolare attualmente in circolazione in Europa si sta adeguando alle nuove necessità?

A fare il quadro ci pensa Acea, l’associazione europea dei costruttori. Nel 2022 gli autocarri diesel sono rimasti la scelta più che maggioritaria per aziende e autotrasportatori europei, arrivando a rappresentare il 96,6% del totale delle nuove immatricolazioni, persino in crescita rispetto al 95,9% del 2021. In questo quadro, anche se il comparto è cresciuto abbastanza durante l’anno, i veicoli a ricarica elettrica sono arrivati a rappresentare solo lo 0,6% del mercato Ue.

E se l’elettrico non ha brillato, la propulsione alternativa non elettrica - gas naturale, GPL, biocarburanti ed etanolo - non ha poi fatto tanto meglio, fermandosi al 2,8% di share, in calo del 19,9% rispetto al 2021 quando la quota di mercato era del 3,6%.

Le fette di mercato, dunque, sono ancora basse; addirittura residuali se parliamo di veicoli a batteria. Eppure, il settore è in crescita: nel 2022 l’Unione europea ha fatto registrare una crescita delle vendite di autocarri a ricarica elettrica del 32,8% con 1.656 unità immatricolate, metà delle quali in Germania (829 unità). In questo modo la quota di mercato degli ECV è passata dallo 0,5% del 2021 allo 0,6% dello scorso anno, mentre gli autocarri ibridi sono hanno incassato un calo del 16,1%, con solo 47 unità vendute in totale.