Brennero: inviata alla Ue lettera con richiesta di procedura d’infrazione contro l’Austria
Europa / Italia
Il Governo italiano ha inviato la lettera indirizzata al Segretario Generale della Commissione europea in cui si chiede l'avvio di una procedura di infrazione contro l'Austria per i divieti di transito al Brennero.
Lo ha reso noto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una nota, specificando che la lettera è stata firmata dal Ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione Raffaele Fitto.
Nella nota del MIT si ricorda che “L'Italia fa ricorso per la prima volta nella storia all'articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea per ottenere finalmente certezza del quadro giuridico a beneficio di tutti gli operatori e i cittadini europei".
Da Bruxelles è arrivata la conferma della ricezione della lettera. Si attende adesso che l’Esecutivo adotti un parere motivato entro tre mesi, se ciò non avverrà il regolamento prevede che lo Stato membro possa rivolgersi direttamente alla Corte di Giustizia europea senza aspettare l'opinione della Commissione.
Uno dei portavoce dell'esecutivo Ue, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, ha ricordato che “la Commissione europea ha organizzato oltre sei round di incontri. L'ultimo ha avuto luogo la scorsa primavera e si è concluso senza accordo” e ha sottolineato che "la Commissione svolgerà pienamente il suo ruolo".
L’annuncio ha suscitato la reazione di parte del mondo produttivo, a partire da Coldiretti che ha sottolineato come gli ostacoli imposti dall’Austria al transito dei prodotti al Brennero minaccino l’agroalimentare italiano che nel 2023 ha superato il valore di 64 miliardi di euro, il massimo di sempre. Attraverso l’arco alpino transitano, infatti, le esportazioni agroalimentari italiane dirette verso il Corridoio Scandivano-Mediterraneo.
La Germania è il principale mercato europeo di sbocco del cibo Made in Italy per un valore che nel 2023 ha raggiunto gli 8 miliardi.
Il giorno precedente Confartigianato Trasporti aveva pubblicato un proprio un focus su questo tema evidenziando le ripercussione sulla nostra economia delle limitazioni al Brennero; il presidente Amedeo Genedani aveva, inoltre, ribadito il sostegno alla posizione "del Governo italiano di inviare formale richiesta alla Commissione europea di aprire una procedura d’infrazione che porti a sanzionare l’Austria per le misure attuate, che minano la libera circolazione di persone e merci” (vedi qui il nostro precedente articolo).
Le associazioni di categoria dell'autotrasporto sono da tempo attive nel chiedere un intervento deciso nei confronti dei divieti austriaci.
Fai/Conftrasporto ha espresso, infatti, "compiacimento per la decisione del Governo che, su iniziativa del ministro Salvini, ha deciso di aprire una procedura attesa da tempo e da noi stessi richiesta ai governi precedenti (purtroppo senza che iniziative concrete, al di là di alcune lettere, venissero assunte)".
Nella nota del presidente Paolo Uggè, si sottolinea che "Le limitazioni al Brennero che l'Austria giustifica con scelte di politica ambientale danneggiano l'intero sistema economico. L'importanza del valico è confermata dalle entità del valore delle merci che lo attraversano: per l'Austria transitano circa 60 milioni di tonnellate di merci".
Anche Anita ha commentato parlando di "una presa di posizione storica, attuata grazie all'iniziativa e alla tenacia del Ministro Salvini":
"Questa iniziativa - ha dichiarato il presidente di Anita, Riccardo Morelli - pone finalmente con forza all'attenzione delle istituzioni europee la centralità del corridoio del Brennero per il nostro Paese e per l'intera Europa, in quanto l'Italia esporta oltre il 60% della propria produzione attraverso i valichi alpini".
Stessa soddisfazione è giunta da CNA Fita.
"Nella nota spedita a Bruxelles l'Italia lamenta che l'Austria, con i divieti di circolazione introdotti, ostacola la libera circolazione delle merci tra gli Stati membri" si legge in un comunicato dell'associazione che sottolinea anche che "esistono quindi le premesse per un positivo riscontro della Corte di giustizia Ue che può essere chiamata a intervenire quando viene ritenuto che uno Stato ha mancato a uno degli obblighi derivanti dai Trattati".
La lettera è stata accolta come une "grande notizia" anche da Fiap. Il segretario generale Alessandro Peron evidenzia che si tratterà di un confronto "tutt'altro che semplice e, per certi versi, aspro, nonostante il principio della libera circolazione delle merci, fondante l'Unione, sia dalla nostra parte". "L'auspicio - conclude - è che si concretizzi a nostro favore lo sforzo profuso dalle istituzioni."
Di Redazione Tir | 15 Febbraio 2024