Brennero: le associazioni presentano appello su ordinanza del Tribunale europeo

Non si ferma la battaglia delle associazioni di categoria sulle limitazioni imposte dall’Austria ai mezzi pesanti lungo l’asse del Brennero.

Anita, Fai e Fedit, insieme a Confindustria e ad altre sue componenti associative, hanno infatti presentato appello sul giudizio espresso dal Tribunale europeo che la settimana scorsa aveva respinto, perché inammissibile, la messa in mora della Commissione europea per inazione nei confronti dell'Austria.

Le associazioni ritengono infatti che sussistano i presupposti giuridici per consentire ai privati di agire. “In questo modo – scrivono - si porrebbe fine alla reiterata violazione da parte dell’Austria dei principi di libera circolazione delle merci e sarebbe garantita una concorrenza equa tra i confini dell’Unione. Le associazioni ritengono che l’operato della Commissione europea in questa vicenda sia stato inefficace e, al tempo stesso, carente. Occorre, quindi fare immediata chiarezza”.

La questione del ricorso dei privati, su cui decide il Tribunale europeo, va tenuta distinta da quella del ricorso di uno Stato membro, che invece è di competenza della Corte di giustizia. Va quindi chiarito che il pronunciamento è stato espresso dal Tribunale e non dalla Corte.

“A nostro giudizio – affermano ancora le associazioni - la decisione del Tribunale si basa su criteri di giurisprudenza datati, senza tener conto delle sentenze più aggiornate da parte della Corte, che invece avrebbero accolto analoghe richieste da parte dei privati. Senza contare che il Tribunale non si è espresso sulla legittimità delle limitazioni. Per questi motivi le associazioni presentano appello contro l’ordinanza del Tribunale che non limita l’azione dello Stato italiano di rivolgersi alla Corte di giustizia europea per chiedere l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Austria”.