
Calenzano, una tragedia che colpisce l’autotrasporto
Italia
È una tragedia che colpisce al cuore l’autotrasporto quella accaduta il 9 dicembre a Calenzano, in provincia di Firenze. Sono cinque al momento le vittime dell’esplosione avvenuta nel deposito Eni e sono tutti autisti di imprese di autotrasporto italiane.
L’incidente è infatti avvenuto nell’area di carico delle cisterne. L'esplosione sarebbe avvenuta durante le fasi di carico del carburante all'interno di un'autocisterna e avrebbe poi coinvolto anche gli altri mezzi che stavano caricando o che erano in attesa di caricare. Al momento non è ancora possibile ricostruire perfettamente la dinamica dell’accaduto, anche se un sopravvissuto ha raccontato di avere notato una perdita da uno dei tubi che stava rifornendo una delle autocisterne.
Il deposito di Calenzano è operativo dal 1956, è dotato di 24 serbatoi, ed è uno degli impianti sottoposti alla normativa Seveso, che regola lo stoccaggio delle merci considerate pericolose, che se non sono maneggiate e stoccate nel modo corretto possono generare rischi ingenti all'ambiente e alla salute delle persone.
Il presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè, ha rivolto un appello al Ministro dei Trasporti e a quello dell’Interno affinché “siano garantite le norme di sicurezza, che esistono ma che sono poco applicate” e ha chiesto di intervenire urgentemente sul tema delle soste e dei tempi di carico e scarico, soprattutto per le merci pericolose. “L'intervento non è più rinviabile. Per questo rinnovo il mio forte appello al Governo, affinché il tema sia affrontato nel modo più adeguato per garantire una maggior sicurezza nelle attività di trasporto”.
Di Redazione Tir | 10 Dicembre 2024