Camion sempre pulito: come igienizzare e sanificare il proprio camion

Il camion, in modo particolare la cabina, è di fatto una seconda casa. E pertanto, come tale, dovrebbe essere un ambiente confortevole e, soprattutto, salubre. Ma quando si è in strada occorre fare i conti con polvere e con tutto quello che, nonostante la maggior parte degli autisti siano attenti, può entrare nell’abitacolo. Il camion va quindi pulito, all’esterno, e soprattutto, all’interno sempre, ma mai come oggi: muovendosi in tutta Italia gli autisti sono infatti particolarmente esposti al Covid-19. Le linee guida diffuse dal ministero dei Trasporti specificano che è necessario procedere con una sanificazione e igienizzazione appropriata e frequente dei locali di lavoro, dei mezzi di trasporto e dei mezzi di lavoro.

Sulla destra l'elenco dettagliato dei consigli per un camion pulito e sicuro.

Igiene della cabina: l’ozono funziona

Un programma di sanificazione che abbia una frequenza settimanale o, almeno, bisettimanale, è considerata nella normalità una buona pratica - una cabina pulita e santificata può fare la differenza in termini di allergie, di malesseri, ecc. - ma in questo momento difficile meglio intensificare. I filtri dell’impianto dell’aria condizionata sono infatti un ricettacolo di virus, batteri, muffe, funghi, spore, lieviti, pollini, così come lo sono i sedili e, più in generale, i tessuti, dove si annidano milioni di acari, una quantità di polvere impressionante, oltre ai cattivi odori, i residui di fumo, di cibo, e chissà cos’altro.

Una soluzione sempre più diffusa è la sanificazione dell’abitacolo con l’ozono, riconosciuto in Italia, dal ministero della salute “presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, ecc.” (protocollo n. 24482 del 31 luglio 1996) e “agente disinfettante e disinfestante nel trattamento dell’aria e dell’acqua” con CNSA del 27 ottobre 2010. Pertanto, la sanificazione con l’ozono è indicata per igienizzare e deodorare tutti i tipi di veicolo in tutte le parti, superfici, oggetti, tessuti.

Tale pratica può essere fatta in un centro specializzato con appositi macchinari. Molti centri propongono programmi di durata e costi diversi. Posto che un trattamento dura da un minimo di 15 minuti a un massimo di 45, e posto che non sono in gioco costi altissimi, sarebbe meglio procedere con una sanificazione integrale. Oppure si può andare per gradi e igienizzare solo i condotti dell'aria condizionata - in questo caso uno specifico prodotto viene iniettato con sonda a presidio medico sanitario - o si può procedere con bomboletta a base di ozono o con la sostituzione filtri aria condizionata.

Altrimenti si può optare per la sanificazione tramite ozono “fai da te”. Sono infatti in vendita (a costi contenuti) generatori di azoto da posizionare in cabina: si accende il ricircolo dell’aria,porte e finestrini sono chiusi, nessuno è presente nell’abitacolo. Al termine del trattamento attendere i tempi previsti affinché l'ozono si ritrasformi in ossigeno; prima di soggiornare, areare la cabina.

Ozono: pro e contro

L’ozono (un gas) è potenzialmente pericoloso in funzione delle concentrazioni. Pertanto durante la sanificazione non si deve restare nell’abitacolo: occorre far passare il tempo necessario affinché l’ozono (O3) torni a essere ossigeno (O2), dunque una sostanza innocua. I vantaggi dell’ozono? Non è un additivo o detergente chimico; non è infiammabile, abrasivo ed esplosivo. Non deteriora i tessuti, arredi, oggetti.

Per quanto riguarda il Coronavirus non si sa ancora se l’ozono sia efficace sul nuovo ceppo SARS-CoV-2 (che provoca la malattia Covid-19). Sembrerebbe però dimostrato che l’ozono uccida il

coronavirus SARS, la cui struttura è simile a quella del nuovo coronavirus 2019-nCoV. Ci sono quindi delle possibilità.

Pulizia esterna: non solo una questione di immagine

Sul camion si annida di tutto: grasso, terra, gasolio, smog e pertanto, pulire all’eterno è importante tanto quanto pulire l’interno, per evitare che lo sporco entri in cabina o nel rimorchio. Inoltre è anche una questione di immagine: un camion pulito trasmette un’altra impressione rispetto a un camion trascurato, anche quando non è strettamente indispensabile, come nel settore alimentare.

E pertanto, per pulire camion di tutti i tipo, dai frigo, ai telonati, esistono in commercio prodotti a base di tensioattivi capaci di emulsionare tutte le tipologie di sporco. Tali soluzioni vanno molto bene anche per il lavaggio interno delle cisterne, perché si diluiscono con l’acqua - con un rapporto da verificare in base all’entità dello sporco e del prodotto - e quindi si nebulizzano.

Per lavare al meglio la carrozzeria si utilizzano shampoo concentrati che, oltre a pulire, sono auto-asciuganti e hanno azione lucidante. La maggior parte di quelli in commercio sono adatti a qualsiasi tipo di vernice, possono essere usati anche con acque dure, e non dovrebbero rilasciare macchie di calcare sulla carrozzeria.

Per una pulizia più accurata, si procede con un prelavaggio che può essere intenso oppure lieve: meglio un prodotto dal grande potere pulente se l’obiettivo è sgrassare, per il quale si può usare anche una idropulitrice. Meglio un prodotto più soft se le vernici sono molto delicate o se l’oggetto da trattare sono i cerchi in lega e i profili in alluminio.

In questa fase è bene anche rimuovere escrementi di uccelli, tracce d’insetti e resina sulla carrozzeria: si utilizzano gel che si trasformano in schiuma attiva. Se, invece, l’obiettivo è rimuovere la ruggine, meglio andarci cauti: è un lavoro da professionisti, il rischio è danneggiare la vernice, quindi meglio fare una prova su una zona poco visibile. La pulizia della carrozzeria si conclude con le cere, che lucidano e proteggo. Ma “tirarle” è faticoso, e il risultato non è scontato.

In cabina: occhio ai particolari

Parti in plastica

Sono tipicamente attaccate dalla polvere, ma anche il caldo le mette a dura prova. L’obiettivo è quindi pulirle ma anche nutrirle. Si puliscono con spugne e panni morbidi, utilizzando detergenti ad hoc (meglio se non richiedono risciacqui) e, in seguito, spruzzando un prodotto che possa proteggerle. Altrimenti si può optare per prodotti più versatili, che vadano bene anche per altre superfici. In ogni caso, spolverare e basta non serve, occorre un detergente “mangia-polvere”. In emergenza coronavirus, pulirle sempre, soprattutto in caso di cambio autista.

Tessuti

Sedili, moquette e tappetini, ma anche il letto, laddove presente, vanno igienizzati, rinfrescati e, nel caso, smacchiati. Mai come di questi tempi, meglio pulire i tessuti con una certa frequenza, scegliendo prodotti che non facciano schiuma e che non lascino tracce. Per la moquette si usano gli appositi macchinari, che la lavano e la detergono.

Parabrezza

Vetri e cristalli sempre puliti, è una questione di sicurezza. I nemici sono insetti, pioggia, polvere, sole. Quando ai prodotti, vanno bene sia quelli liquidi - che non si risciacquano, non lasciano aloni e non intaccano vernici, gomma e plastica - sia quelli schiumosi. Molta cura anche per le spazzole tergicristallo, da cambiare subito se si inizia a notare la formazione di striature nel campo visivo, soprattutto se non rimangono suddivise in modo uniforme, e se si notano intere superfici bagnate, nonostante l’utilizzo dei tergicristalli