
Carenza di autisti: il nuovo report dell’IRU. Stabile la richiesta di nuovi conducenti
Europa
I dati sulla carenza di autisti in tutto il mondo sono stazionari. A sottolinearlo è l’IRU nel suo ultimo rapporto sul tema.
Fra il 2024 e il 2023 il numero di posti vacanti è rimasto più o meno invariato, a causa di un rallentamento della domanda di trasporto legato alle difficili condizioni macroeconomiche.
Lo scorso anno nei 36 Paesi presi in esame mancavano 3,6 milioni di conducenti, con una percentuale di posizioni non occupate tra il 7% e il 17%. Il fenomeno è più evidente nelle piccole aziende, ma resta comunque un problema strutturale in tutte le aree prese in esame. Tra il 44% e il 70% delle aziende di autotrasporto affronta, infatti, gravi o gravissime difficoltà nel trovare autisti.
Altro elemento che emerge riguarda le tendenze demografiche che delineano un gap sempre più ampio tra conducenti più giovani e più anziani. L'età media dei camionisti a livello globale è scesa a 44,5 anni. Questa media si compone di giovani conducenti sotto i 25 anni, che costituiscono solo il 6,5% della forza lavoro totale. Ma alcuni Paesi hanno tassi criticamente bassi, come l’Italia e la Germania con rispettivamente il 2,2% e il 2,6%. La Polonia e la Spagna si attestano al 3% ciascuna.
Si prevede, inoltre, che nei Paesi presi in esame 3,4 milioni di autisti andranno in pensione entro il 2029. E non tutti saranno sostituiti.
Altra questione è quella della disparità di genere nel settore; un gap che se colmato potrebbe contribuire a mitigare anche la carenza di nuovi conducenti.
La percentuale di donne autiste rimane infatti molto bassa, rappresentando meno del 7% nei Paesi studiati. Nella maggior parte dei casi, sono le aziende più grandi a presentare una percentuale maggiore di donne autiste, probabilmente perché possono offrire migliori condizioni di lavoro e orari di lavoro più flessibili. In questi casi, le donne sono più soddisfatte e più propense a raccomandare la professione.
Di Redazione Tir | 03 Aprile 2025