Caro carburante: necessario l’intervento urgente dei governi

Caro carburante: necessario l’intervento urgente dei governi

Europa

Il problema del caro del carburante affligge ormai le imprese di autotrasporto in tutta Europa. A lanciare il grido d’allarme anche le associazioni di categoria del settore riunite in Uetr che hanno chiesto ai decisori un'azione urgente e ampia per affrontare la questione.

In una nota odierna, Uetr ha sottolineato come l’aumento dei prezzi dell'energia stia mettendo a rischio le aziende di trasporto su strada che svolgono un ruolo fondamentale nella consegna di beni alle persone e alle imprese.

Per questo è stato chiesto di agire per la sopravvivenza di migliaia di micro piccole e medie imprese di trasporto, invitando le varie autorità governative a “introdurre un'opportuna riduzione della tassazione sul gasolio e ingenti rimborsi di accise ai vettori”.
“Inoltre – si legge ancora nel testo - sarebbe estremamente importante e utile un'azione di emergenza dell'Ue per consentire agli Stati membri di applicare aliquote di accise inferiori per il trasporto di merci, anche al di sotto della soglia minima fissata a livello dell'Ue”.

Infine, si auspica l’adozione di misure di emergenza per regolamentare i prezzi per il carburante diesel commerciale al fine di consentire alle PMI colpite di superare la crisi.

Dello stesso tenore la richiesta dell’Iru di un’azione per limitare i prezzi del carburante per il trasporto commerciale su strada e ridurre o ridurre le tasse e le accise sul carburante per gli operatori commerciali.

I prezzi del petrolio a livello globale, spiega l’Unione internazionale dei trasporti su strada, questa settimana hanno raggiunto il livello più alto dal 2008 e sono destinati a salire a causa della continua instabilità e delle condizioni legate alla guerra in Ucraina.

I prezzi medi del diesel, incluse tasse e accise, nei 51 Paesi in tutte le regioni che IRU monitora su base settimanale sono aumentati del 33% negli ultimi 12 mesi.

Questo comporta margini di guadagno minimi per gli operatori che devono così trasferire gli aumenti dei costi agli utenti o, in caso contrario, rischiare il fallimento.

Di Rivista Tir | 10 Marzo 2022

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