Caro carburanti: le indagini della Procura di Roma e dell’Antitrust

Il caro carburanti è, senz’altro, l’emergenza del momento. E mentre l’autotrasporto dialoga col Governo, sia la Procura di Roma che il Codacons aprono un’indagine sui rincari, sulla cui legittimità non mancano i dubbi.

Uno dei primi a palesarli era stato, nei giorni scorsi, il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che aveva dichiarato: “Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi”. Il Ministro aveva, infatti, parlato di speculazione: “La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi", "una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini".

La Procura di Roma aveva dunque proceduto ad aprire un fascicolo d’indagine, un procedimento, in un primo momento contro ignoti senza indagati e senza ipotesi di reato, volto a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili. Proprio nella giornata di oggi i pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore Franco Lo Voi, hanno individuato il reato di "manovre speculative su merci," fattispecie prevista dall'articolo 501 bis del codice penale, mentre il fascicolo resta ancora contro ignoti. I pm hanno delegato le indagini alla Guardia di Finanza che hanno già avviato i primi accertamenti.

A scendere in campo, nelle scorse ore, ci ha poi pensato anche l’Antitrust: “A seguito dello straordinario aumento dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato negli ultimi giorni nonché delle numerose denunce ricevute" – ha spiegato l’Autorità in una nota - “Abbiamo notificato dettagliate richieste di informazioni alle maggiori compagnie petrolifere anche con l’ausilio della Guardia di Finanza. L’obiettivo è quello di approfondire le ragioni di tali aumenti e, nel caso, valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento circoscritto soltanto all'ipotesi di un'eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza".