
Chiusi i valichi fra Lituania e Bielorussia: stop al transito dei tir
Europa
I collegamenti stradali fra Lituania e Bielorussia sono sempre più critici, al punto che dallo scorso 2 novembre ai camion e trattori immatricolati negli Stati membri Ue e ai rimorchi e semirimorchi immatricolati in Polonia e Lituania è vietato entrare nella Repubblica Nazionale Bielorussa.
Il divieto è una reazione alla decisione del governo lituano, attuata dallo scorso 27 ottobre, di chiudere i valichi di frontiera con la Bielorussia in seguito a una serie di azioni di attraversamento effettuate con palloni aerostatici che trasportavano sigarette dal confine bielorusso. Situazione che ha comportato l’interruzione del traffico aereo lituano per una settimana.
Vilnius ha stabilito, pertanto, di sbarrare i due valichi di frontiera ancora aperti nel Sud del Paese, a Salcininkai e Medininkai, con poche eccezioni. Alcune delle esenzioni riguardano il trasporto di beni speciali quali posta, medicinali, animali, materiali umanitari.
Di conseguenza, tutti i movimenti di altri tipi di merci lungo l'intero confine lituano-bielorusso risultano bloccati.
Secondo le autorità doganali bielorusse, dopo la sospensione di tutti i movimenti di merci lungo il confine lituano-bielorusso, quasi 5.000 camion e semirimorchi con targhe lituane sono rimasti bloccati in Bielorussia. La Tv pubblica polacca ha riferito, inoltre, che già lunedì 3 novembre si sono formate file di migliaia di camion ai due valichi lituani sospesi, con più di 1250 mezzi sul lato bielorusso e altri 2000 su quello polacco.
Fra l’altro, anche la Polonia dal 12 settembre, e fino a nuovo avviso, ha sospeso il traffico stradale e ferroviario in corrispondenza di tutti i valichi di frontiera con la Bielorussia.
Naturalmente, questi episodi si inseriscono nell’attuale contesto geopolitico e nelle relazioni non più amichevoli fra Europa e Russia, che coinvolgono anche alleati di ferro come la Bielorussia, e che hanno implicazioni importanti anche per le catene di approvvigionamento che, con l’aggressione russa all’Ucraina, hanno dovuto adattarsi ai nuovi scenari.
Di Redazione Tir | 05 Novembre 2025