Contratto Logistica, Trasporto merci e Spedizioni: i primi pareri delle associazioni di categoria
Italia
Sono due i pilastri fondamentali del nuovo Contratto nazionale Logistica, Trasporto merci e Spedizione, firmato lo scorso 6 dicembre (qui il nostro precedente articolo): da un lato un aumento dei salari, per consentire ai lavoratori di contrastare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione; dall’altro una maggiore flessibilità normativa per consentire alle imprese di affrontare le sfide organizzative e operative del mercato.
Un risultato che soddisfa sia i sindacati sia le associazioni di categoria dell'autotrasporto delle quali vediamo, di seguito, le prime dichiarazioni.
“Avremmo potuto limitarci a parlare di soldi, ma non avremmo reso un buon servizio alla filiera dell’autotrasporto - afferma il segretario generale di Fai Carlotta Caponi -. Abbiamo affrontato coraggiosamente temi delicati e scomodi: dal desiderio di conciliare in maniera più adeguata i tempi di vita e di lavoro dei nostri dipendenti alla necessità di contrastarne l’assenteismo, qualificare la filiera degli appalti, rendere più flessibile l’orario di lavoro, prendere ancor più coscienza della piaga della violenza di genere oltre che della sicurezza sul lavoro (ma che penalizza quel lavoratore che continua immotivatamente agli obblighi di ricevere adeguata formazione), regolamentare la questione ‘danni’ (dove si sono registrate sacche di abusi, rispetto alla filosofia con cui era nato), adeguare i permessi e introdurre il tema delle ferie solidali”.
Per il segretario generale di Fiap, Alessandro Peron, si tratta di “un rinnovo particolarmente importante, dato che l’ultima revisione normativa risaliva al 2017. Durante la pandemia era stata aggiornata solo la parte economica, ma questa volta abbiamo rinnovato e modernizzato il 35% degli articoli, cercando di soddisfare le esigenze di lavoratori e imprese. Le parti coinvolte si sono dichiarate soddisfatte, anche se con qualche compromesso, segno di un accordo equilibrato. Tutte le associazioni datoriali hanno lavorato insieme in modo unitario per raggiungere questo risultato”.
Anche sul fronte salariale sono stati ottenuti risultati significativi. “Un esempio – continua Peron - è l’aumento per gli autisti di mezzi pesanti C3, che con il nuovo modello arriva a 290 euro, uno dei più alti mai ottenuti in qualsiasi rinnovo contrattuale di qualsiasi settore, a testimonianza del loro ruolo cruciale per l’intero comparto".
“Abbiamo siglato un contratto impegnativo e molto importante per il nostro Paese – sottolinea Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi –. Si tratta di un settore nevralgico e strategico che coinvolge oltre un milione di addetti e che contribuisce allo sviluppo economico del sistema Italia. Con la sigla di questo rinnovo, inoltre è stata aggiunta una giusta valorizzazione al ruolo ed alla peculiarità del socio lavoratore. Il rinnovo contrattuale ancora una volta conferma e rafforza la validità della centralità della contrattazione di lavoro ed il riconoscimento del salario giusto”.
Anche per Legacoop Produzione e Servizi sono stati raggiunti risultati importanti. “Il contratto interviene in modo significativo sugli istituti contrattuali della sezione speciale dedicata alla cooperazione, valorizzando la forma cooperativa, la figura del socio lavoratore e il buon lavoro cooperativo – rimarca Daniele Conti, responsabile del settore Trasporti e Logistica -. Una testimonianza dell’impegno dell’associazione per valorizzare la cooperazione del settore e i soci e i lavoratori che vi operano che svolgono un ruolo determinante per l’economia del nostro Paese”.
“Il lungo percorso che ha portato alla conclusione del rinnovo del CCNL Logistica, Trasporto merci e Spedizione, conferma la complessità e l'impegno richiesti per raggiungere un accordo in questo contratto. Una condizione che lascia spazio a diverse riflessioni e che alla fine, come era scontato, ha determinato un ulteriore e oneroso impegno economico per le imprese, seppur distribuito su 3 anni e 9 mesi – ha evidenziato invece Patrizio Ricci, presidente di CNA-Fita -. Non era scontato invece, preservare la discontinuità del personale viaggiante ed evitare alcune procedure che avrebbero irrigidito la flessibilità organizzativa di questo settore, in particolare del comparto artigiano. Guardando anche agli esiti del precedente rinnovo contrattuale conclusosi nel 2021, riteniamo che difficilmente si sarebbe potuto ottenere un risultato di minor impatto. Questo è stato possibile anche grazie alla coesione tra le associazioni datoriali presenti al tavolo che, questa volta, ha giocato un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo risultato”.
Di Redazione Tir | 09 Dicembre 2024