Coronavirus: nessun divieto per merci e transfrontalieri

Le restrizioni relative ai territori indicati nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’8 marzo, con ampliamento delle zone di sicurezza a tutta la regione Lombardia e alle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, non riguardano il transito delle merci e dei lavoratori transfrontalieri.

L’ha chiarito il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, spiegando che le limitazioni introdotte non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, quindi, fatta eccezione per i soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri possono entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa.
Gli interessati possono comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.

Allo stesso modo, anche le merci possono entrare e uscire dai territori interessati: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interdetti e spostarsi all'interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci poiché l’attività degli operatori addetti al trasporto è un'esigenza lavorativa.

Lo stesso chiarimento è stato fornito anche dall'ordinanza n. 646 della Protezione Civile che spiega come le disposizioni del nuovo decreto si applichino alle sole persone fisiche escludendo dunque "ogni applicabilità della misura al transito e trasporto merci e a tutta la filiera produttiva da e per le zone indicate".