Covid 19: Consiglio Ue raccomanda di mantenere deroghe per gli autisti

Covid 19: Consiglio Ue raccomanda di mantenere deroghe per gli autisti

Europa

In Unione europea si continua a lavorare a norme volte a limitare il più possibile la diffusione della pandemia, con misure restrittive che colpiscono la mobilità e gli spostamenti. Ma resta alta l’attenzione sui lavoratori transfrontalieri e dei trasporti , i cui spostamenti sono considerati viaggi essenziali.
Dopo la comparsa delle varie varianti del nuovo coronavirus, sono sempre più, infatti, i Paesi che chiedono agli autotrasportatori di sottoporsi a tampone.
Su questo negli ultimi giorni il Consiglio europeo ha espresso alcune raccomandazioni. Con un testo adottato lo scorso 2 febbraio, ha modifica la raccomandazione relativa alle restrizioni temporanee dei viaggi non essenziali verso l’Ue, indicando i nuovi criteri di revoca delle limitazioni (non più di 25 nuovi casi di COVID-19 per 100 000 abitanti negli ultimi 14 giorni; un andamento stabile o in diminuzione dei nuovi casi nel medesimo periodo rispetto ai 14 giorni precedenti; più di 300 test effettuati per 100 000 abitanti nei 7 giorni precedenti, se i dati sono a disposizione dell'ECDC; non più del 4% di test positivi fra tutti i test Covid-19 effettuati nei 7 giorni precedenti, se i dati sono a disposizione dell'ECDC; la natura del virus presente in un Paese, in particolare se siano state individuate varianti del virus che destano preoccupazione; la risposta complessiva al Covid-19, su aspetti quali il monitoraggio, il tracciamento dei contatti, il contenimento, le cure e la segnalazione).

Ha raccomandato, inoltre, l’obbligo per i viaggiatori autorizzati a sottoporsi un tampone PCR con risultato negativo, non più di 72 ore prima della partenza, mantenendo valida la deroga per i lavoratori dei trasporti e per i lavoratori frontalieri. In questi casi non è prevista, quindi, nemmeno la quarantena.

Per i lavoratori del settore dei trasporti, i marittimi e i lavoratori frontalieri, gli Stati membri dovrebbero, infatti, limitarsi a esigere un test antigenico rapido negativo all'arrivo. Per il personale addetto ai trasporti proveniente da un Paese in cui è rilevata un'elevata incidenza di varianti preoccupanti, gli Stati membri possono esigere un test antigenico rapido negativo prima della partenza.

La raccomandazione del Consiglio – che non è uno strumento giuridicamente vincolante – arriva dopo che alla fine del mese di gennaio la Commissione aveva proposto di introdurre misure più stringenti per gli spostamenti all’interno del Ue, ribadendo anche in quel caso la necessità di mantenere delle deroghe per i lavoratori transfrontalieri e dei trasporti. In quest’ottica, l’esecutivo europeo aveva anche richiamato alla piena attuazione delle Green Lanes per sostenere il traffico delle merci.

Di Redazione Tir | 04 Febbraio 2021

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