Decarbonizzazione: l’Italia presenta il PNIEC; spazio anche al nucleare

L’Italia ha appena presentato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano Nazionale integrato Energia e Clima, che definisce gli obiettivi sul fronte energetico al 2035 e al 2050.

Il PNIEC conferma i target raggiunti nella prima proposta trasmessa a giugno 2023 e, in alcuni casi, fissa target più ambiziosi di quelli posti dalla Ue, come nel caso delle rinnovabili. Segue, inoltre, un approccio tecnologicamente neutro per cui punta su più fonti energetiche, incentivando anche la ricerca sul nucleare.

Al centro del piano ci sono le fonti rinnovabili elettriche; produzione di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) e altri biocarburanti compreso l’HVO (olio vegetale idrotrattato); ristrutturazioni edilizie ed elettrificazione dei consumi finali (pompe di calore); diffusione auto elettriche e politiche per la riduzione della mobilità privata; CCS (cattura, trasporto e stoccaggio della CO2).

Per quel che riguarda le Fonti di Energia Rinovabili (FER) è ribadito che l’Italia dovrà raggiungere al 2030 una potenza da fonte rinnovabile di 131 Gigawatt. Si prevede che quasi ottanta (79.2) di questi deriveranno dal solare, 28.1 dall’eolico, 19.4 dall’idrico, 3.2 dalle bioenergie e 1 Gigawatt da fonte geotermica (quota quest’ultima che potrebbe anche aumentare).

Il PNIEC, inoltre, dà priorità agli obiettivi nazionali di Ricerca, Sviluppo e Innovazione per accelerare l’introduzione sul mercato delle tecnologie necessarie a centrare i target del Green Deal e rafforzare la competitività dell’industria nazionale. Ma prevede anche, per la prima volta, una specifica sezione dedicata ai lavori della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, che ha sviluppato delle ipotesi di scenario con  una quota di produzione nucleare, in sinergia e a supporto delle altre forme. Secondo le ipotesi di scenario sviluppate, il nucleare da fissione, e nel lungo termine da fusione, potrebbero fornire al 2050 circa l’11% dell’energia elettrica totale richiesta – con una possibile proiezione verso il 22%.

Presentando il Piano, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha spiegato che “Raddoppieremo la quota di rinnovabili nei consumi energetici al 2030, quindi non solo quelli elettrici, ma anche i consumi energetici in settori quali trasporti e residenziale. Oggi siamo al 19% circa mentre nel 2030 saremo oltre il 39% di rinnovabili nei consumi energetici, andando oltre il target previsto dall’Europa. Daremo anche grande impulso allo sviluppo dell’idrogeno sostenibile, non solo in ottica nazionale ma anche europea e in collaborazione con l’Africa”