ETS: accordo fra Consiglio e Parlamento Ue. Inclusi trasporto stradale e marittimo

Nel weekend, Consiglio e Parlamento Ue sono arrivati a un accordo politico provvisorio sull’ETS - l'Emissions Trading System - che regola il mercato della Co2 fra gli Stati membri e sul Fondo Sociale per il Clima. Si tratta di misure che fanno parte del pacchetto "Fit for 55" per ridurre ulteriormente le emissioni nocive e affronterà il loro impatto sociale.
L'accordo adesso dovrà essere adottato formalmente da entrambe le istituzioni.

L’ETS è un mercato del carbonio basato su un sistema di limitazione e scambio di quote di emissioni per le industrie ad alta intensità energetica e per il settore della produzione di energia. È ritenuto il principale strumento Ue per contrastare i cambiamenti climatici; per questo è stato rafforzato.

Come già previsto, il Consiglio e il Parlamento si sono trovati concordi nel portare al 62% il target di riduzione delle emissioni entro il 2030 nei settori coperti dall'ETS che adesso includerà anche i trasporti via mare, i trasporti su gomma e il riscaldamento. Per il trasporto su strada, per i combustibili e per le costruzioni, il Consiglio e il Parlamento hanno concordato di creare un sistema di scambio di quote di emissioni separato.

La data stabilita per il nuovo sistema è il 2027.

Per quel che riguarda il trasporto marittimo, è stata stabilita un'introduzione graduale dell'obbligo di restituzione delle quote da parte delle compagnie di navigazione: 40% per le emissioni verificate a partire dal 2024, 70% per il 2025 e 100% per il 2026.

La maggior parte delle grandi navi sarà inclusa nel campo di applicazione del sistema ETS fin dall'inizio.

Anche il Fondo sociale per il clima, già menzionato, è una novità: ammonterà a oltre 86 miliardi di euro, di cui disporranno l'Ue e gli Stati per tutelare i cittadini dagli aumenti del costo dell'energia.
Entro il 31 dicembre 2026, la Commissione valuterà e riferirà sulla possibilità di includere anche il settore dell'incenerimento dei rifiuti urbani nel sistema ETS, con l'obiettivo di inserirlo a partire dal 2028 e di valutare la necessità di una possibilità di deroga fino al 2031.

Il Parlamento e poi il Consiglio adotteranno gli atti legislativi che entreranno in vigore dopo essere stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale Ue.