Ex Ilva: per l’autotrasporto il capitolato tecnico va contro sicurezza e qualità
Italia
La situazione delle imprese di autotrasporto che lavorano per Acciaierie d’Italia (ex Ilva) è di nuovo preoccupante. Dopo l’allarme sui mancati pagamenti (qui il nostro precedente articolo), questa volta il disappunto si concentra sul Capitolato Tecnico per il trasporto merci recentemente approvato che per le associazioni di categoria è caratterizzato da un approccio orientato al ribasso.
“Le aziende in amministrazione straordinaria devono essere le prime a garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza e sul giusto compenso,” sottolineano Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto e SNA Casartigiani, per le quali questo modello può compromettere la qualità del servizio e la sicurezza stradale.
Durante la riunione del 2 ottobre con Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria, alcune proposte sono state accolte, ma permangono criticità gravi nel nuovo capitolato. Le associazioni evidenziano come l'orientamento verso le offerte economiche più basse rischi di spingere fuori dal mercato operatori che investono nella manutenzione dei mezzi e nella formazione dei conducenti, favorendo chi taglia costi su elementi essenziali per la sicurezza.
Le categorie chiedono con forza l’introduzione di un tariffario minimo, che stabilisca una soglia sotto la quale non sia consentito scendere, lasciando alla libera concorrenza le tariffe sopra tale limite. Inoltre, sollecitano criteri di selezione basati su qualità e sicurezza, per tutelare sia gli operatori sia gli utenti del servizio.
Inoltre, le associazioni ribadiscono l’importanza di mantenere il limite del 50% alla subvezione, affinché almeno metà dei trasporti venga effettuata direttamente con mezzi del fornitore principale.
Di Redazione Tir | 31 Ottobre 2024