Frejus: le preoccupazioni del mondo dell’autotrasporto per il ritardo nella riapertura

Frejus: le preoccupazioni del mondo dell’autotrasporto per il ritardo nella riapertura

Europa / Italia

La notizia di un nuovo slittamento nella riapertura del Tunnel ferroviario del Frejus (qui il nostro articolo), dopo un anno dalla sua chiusura, sta creando non poche preoccupazioni fra gli addetti ai lavori.
Le imprese di logistica e gli autotrasportatori non dormono sonni tranquilli all'idea che i collegamenti fra Italia e Francia saranno compromessi ancora per parecchi mesi.
La Fai ha manifestato sconcerto per la gestione della situazione, sottolineando come, ad oggi, non sia ancora possibile conoscere una data certa per la riapertura di una linea ferroviaria internazionale, fondamentale per l'economia del Piemonte e dell'Italia.

In una lettera del 5 agosto, firmata dal coordinatore FAI-Conftrasporto Nord Ovest, Enzo Pompilio D’Alicandro, e dal presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, indirizzata al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai Parlamentari europei eletti nella Circoscrizione Nord Ovest e ai membri della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, si spiega che il nuovo spostamento "della data di prevista riapertura della ferrovia del Frejus rappresenta non solo un ulteriore duro colpo al commercio transfrontaliero tra Italia e Francia, ma un nuovo ostacolo per l’Europa sulla strada di uno switch modale delle merci dalla modalità tutto strada a quella intermodale".

"Il problema del collegamento ferroviario è particolarmente sentito nel Nord Ovest per l’entità quantitativa e qualitativa degli scambi transfrontalieri con la Regione francese di Rhône-Alpes. Inoltre, l’Interporto S.I.TO di Orbassano è anche il terminale italiano dell’AFA, Autostrada Ferroviaria Alpina, che vede a Aiton il terminale francese, una struttura che consente un ingente spostamento di veicoli dalla strada alla rotaia, mezzi che trasportano prevalentemente merci pericolose e che oggi sono obbligati a transitare attraverso il Traforo Autostradale del Frejus", si legge ancora nella lettera.

Il Traforo del Frejus, fra l'altro, opera ancora con una sola canna, con procedure di transito per le merci pericolose che necessariamente comportano rallentamenti di tutto il traffico veicolare. A questo si aggiunge il fatto che dal 2 settembre al 16 dicembre il Traforo del Monte Banco sarà chiuso alla circolazione nei due sensi di marcia. Per i traffici transfrontalieri su quella direttrice resterà aperto il solo Traforo autostradale del Frejus, a sua volta interessato da lavori di manutenzione periodici durante i quali la circolazione è a senso unico alternato, con frequenza settimanale (vedi qui anche il calendario del mese di agosto che include anche la chiusura totale dalle ore 22 del 26 e alle ore 6 del 27).

Vista la situazione, nella lettera si chiede quindi la possibilità di un confronto con il Ministro affinché possa, a nome del Governo italiano, sostenere la voce delle imprese con il Governo francese e ai Parlamentari la possibilità di intraprendere ora una forte iniziativa politica con la Commissione Europea per ottenere tempi certi per il ripristino della linea ferroviaria.

Per tenere alta l'attenzione sul tema, nei giorni scorsi, si era svolto un vertice a cui avevano partecipato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il presidente Unione Industriali Torino, Marco Gay, e il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, collegato in remoto.
In quell'occasione, il presidente della Regione Piemonte aveva condiviso con l’Esecutivo i timori per le conseguenze per i tempi lunghi comunicati dalla Francia, offendo “la disponibilità di Torino e del Piemonte a offrire tutto il supporto tecnico e ingegneristico che dovesse essere necessario per accelerare i tempi di riapertura della ferrovia che rappresenta un tassello quanto mai strategico sia dal punto di vista turistico, sia per le nostre imprese che ormai da mesi usano altre vie per far viaggiare le merci".
Da parte sua, il vicepremier Tajani aveva assicurato il massimo impegno dell'Italia e ha confermato la disponibilità, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ad affrontare in maniera sistematica il tema dei collegamenti tra il Piemonte e la Francia, anche alla luce della chiusura del traforo del Monte Bianco.

 

Di Redazione Tir | 05 Agosto 2024

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