G7 dei Trasporti: nella dichiarazione finale il futuro della mobilità

Trasporto sostenibile, resistenza agli shock, adattabilità dei sistemi di trasporto, connettività sono i concetti chiave al centro della dichiarazione del G7 Dei Trasporti che si è svolto dall’11 al 13 aprile a Milano, sotto la presidenza italiana.

Nel documento approvato, i ministri convergono sul fatto che è importante che la transizione "sia socialmente ed economicamente giusta, conveniente ed efficiente, basata sui risultati e neutrale dal punto di vista tecnologico”.

Il testo riconosce inoltre “l'importanza degli investimenti in infrastrutture per veicoli a zero e basse emissioni nelle infrastrutture di ricarica e nei carburanti alternativi e nella fornitura di carburanti rinnovabili e sostenibili a basse e zero emissioni di carbonio, che siano convenienti".

Ma non solo transizione ecologica, nel documento si fa riferimento anche al settore dell’automotive, investito dai cambiamenti dettati dagli obiettivi di decarbonizzazione.

Si condanno “politiche e pratiche non di mercato, come le sovvenzioni industriali pervasive, opache e dannose, le pratiche distorsive del mercato delle imprese statali e tutte le forme di trasferimenti forzati di tecnologia, nonché altre pratiche che minano la parità di condizioni e creano dipendenze strategiche e vulnerabilità sistemiche, anche nel settore automobilistico".

Su questo, la Commissaria europea ai trasporti uscente, Adina Valean, a margine dei lavori, ha spiegato che "c'è ancora molta incertezza per l'industria e non è una cosa positiva perché si suppone che i politici debbano essere in grado di dare certezza e prevedibilità alle loro decisioni”.

Il G7 è stato anche l’occasione per ribadire la solidarietà e la cooperazione con l'Ucraina e per garantire che le catene di approvvigionamento globali restino resilienti e intatte nonostante la guerra della Russia contro l'Ucraina, come nel caso del corridoio marittimo ucraino del Mar Nero e del programma dell'OCSE per l'Ucraina.

Sempre in tema di connettività, il G7 dei Trasporti ha permesso al nostro Paese di trattare anche questioni più nazionali, come il tema dell’attraversamento dei valichi alpini che vede l’Italia in difficoltà su più fronti a causa di limitazioni di diversa natura al confine con Francia, Austria e Svizzera.

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato pertanto l’omologo francese Patrice Vergriete discutendo i principali dossier in agenda e annunciando che il nodo del Frejus, sia stradale, sia ferroviario, sarà sciolto entro l’anno. Sul versante stradale è stato reso noto che dopo l’abbattimento dell'ultimo diaframma della seconda galleria stradale, avvenuto lo scorso mese di novembre, i collaudi dell'opera si concluderanno nel secondo semestre di quest’anno. Sempre entro quest’anno riaprirà il tunnel ferroviario, bloccato dallo scorso 27 agosto da una frana in territorio francese.

Sul tema della Tav invece è stata annunciata "l'intesa di procedere con l'avanzamento dell'opera".
Per quel che riguarda il Tunnel del Monte Bianco, interessato da massicci lavori di manutenzione che ne provocano lunghe interruzioni, il ministro Salvini ha chiesto invece di "condurre studi congiunti per limitare i disagi dei lavori". È stata siglata, inoltre, la convenzione sulla linea ferroviaria Cuneo-Breuil-Ventimiglia per la manutenzione e l'utilizzo della tratta in territorio francese, prevedendo una condivisione dei costi.