Gasolio sporco: sgominata banda criminale

Più di due milioni di litri di prodotti petroliferi di scarsa qualità provenienti dall’Est Europa importati in Italia. A monte, l’attività di un sodalizio criminale transnazionale, operante in diverse province italiane, che è stato smantellato dagli investigatori specializzati del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento, in forza al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, nel corso di un complesso sistema di indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Bolzano.

All’operazione, durata quattro anni, era stato dato il nome “Turpis Oleum”, gasolio sporco. E in effetti la banda criminale aveva fatto circolare in Italia proprio i cosiddetti "designer fuels", vere e proprie miscele idrocarburiche di gasolio e di oli di diversa natura appositamente realizzate per essere classificate, sotto il profilo merceologico, come oli lubrificanti o solventi/diluenti così da essere escluse dall'imponibilità ai fini delle accise, ma che mantenevano caratteristiche analoghe a quelle del gasolio e, quindi, potevano essere illecitamente introdotte nel territorio nazionale ed essere impiegate in autotrazione in evasione di imposta.

Le indagini della Guardia di Finanza di Trento si sono concentrate su un gruppo composto da 49 tra italiani, polacchi, cechi, sloveni ed albanesi operante su scala europea e, attraverso numerosi ordini d'indagine europei, hanno coinvolto Europol e Eurojust eseguendo mirate investigazioni in Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Ungheria, Grecia e Malta.

I carichi di oli arrivavano in Italia da Polonia e Repubblica Ceca, attraverso i valichi del Brennero, di Tarvisio e Trieste, per essere destinati al mercato clandestino nazionale, con particolare riferimento a quello di Campania, Puglia, Lazio, Abruzzo, Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia.

Oli non solo illegali perché usati in evasione di imposta – un’ evasione stimata in quasi 2 milioni di euro – ma anche dannosi: dotati delle caratteristiche chimiche di oli lubrificanti o solventi/diluenti, una volta giunti in Italia gli oli venivano miscelati con modeste quantità di gasolio, che alterandone la composizione molecolare, generavano un prodotto che, seppur atto alla trazione, era di infima qualità e scarsamente performante, oltre che nocivo per la meccanica dei mezzi di nuova generazione.

Per le 49 persone individuate il capo di imputazione è di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al contrabbando di prodotti petroliferi. Oltre agli arresti, sono scattati anche i sequestri per 160 tonnellate di miscele idrocarburiche di gasolio e di oli di diversa natura e 11 automezzi (3 autocisterne e 8 camion con rimorchio) utilizzati per il trasporto dei prodotti.