Giovannini: presto un tavolo permanente sul Brennero
Europa
L’apertura di un tavolo permanente sul Brennero: lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo a un webinar sul tema organizzato da Unioncamere e Uniontrasporti.
Attualmente il valico del Brennero è interessato da un quarto del traffico merci transalpino.
Attraverso questo asse le merci italiane raggiungono il resto d’Europa, Germania in primis, per un valore di interscambio che raggiunge 214 miliardi di euro se si includono anche gli scambi con Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca.
Sono questi i dati del report “Il Brennero e la politica dei trasporti attraverso le Alpi”, realizzato da Unioncamere, con i sistemi camerali di Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, con il supporto di Uniontrasporti, e presentato questa mattina.
L’analisi mostra come i divieti settoriali e le limitazioni al traffico dei mezzi pesanti imposte dal Tirolo negli ultimi anni creino un danno consistente alla nostra economia, considerando anche le difficoltà del momento legata alla crisi pandemica.
Le categorie merceologiche inserite nei divieti tirolesi valgono, infatti, il 63% dell’interscambio complessivo tra l’Italia e i Paesi dell’asse Scandivano-Mediterrano, pari ad un valore economico di 136,6 miliardi di euro.
Le ragioni dichiarate dal governo tirolese per tali limitazioni sono di natura ambientale ed ecologica. L’analisi effettuata da Uniontrasporti, però, evidenzia come l’autostrada A13, in territorio austriaco, si snodi prevalentemente in una zona montuosa toccando pochi centri abitati, mentre la A12, nella tratta di attraversamento di Innsbruck, è stata completamente interrata riducendo al minimo qualsiasi impatto ambientale.
È invece la parte della direttrice Verona-Monaco dell’A22, in territorio italiano, ad interessare aree urbane (Rovereto, Trento, Bolzano e Bressanone).
Il trasporto su gomma resta la modalità prioritaria. Nel 2019 su 53,7 milioni di tonnellate di merci, tre quarti sono transitate su strada e il restante 26% via treno. L’attuale linea ferroviaria ha ormai raggiunto un livello di saturazione prossimo all’80% è difficile quindi ipotizzare un aumento di questa forma di trasporto più sostenibile.
L’innovazione tecnologica ha permesso però – prosegue l'analisi – di produrre veicoli con livelli di emissione di sostanze inquinanti sempre più bassi, con benefici evidenti sulla qualità dell’aria nel lungo periodo.
Fra le misure proposte per affrontare la questione della permeabilità del prezioso asse, sono state individuate alcune ipotesi come la promozione di una politica TEN-T che elimini le strozzature lungo i corridoi europei dei trasporti; il completamento della Galleria di base del Brennero e delle linee ferroviarie di accesso nei tempi previsti; l’utilizzo dell’infrastruttura 24 ore al giorno per i camion più puliti ed ecologici; il sostegno alle imprese di trasporto per la transizione verso veicoli a basse o zero emissioni; lo sviluppo capillare di infrastrutture di ricarica e la digitalizzazione per aumentare l’efficienza dell’autostrada del Brennero e per integrare il trasporto stradale e ferroviario.
Di Rivista Tir | 19 Maggio 2021