Indagine Banca d’Italia sui trasporti internazionali di merci nel 2019

Indagine Banca d’Italia sui trasporti internazionali di merci nel 2019

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Valore dell’interscambio commerciale, modi di trasporto più utilizzati, costi di ciascuna modalità, incidenza dei vettori italiani e di quelli stranieri: sono questi i dati rilevati dalla consueta indagine sui trasporti internazionali di merci da e per l’Italia condotta dalla Banca d’Italia e riferita all’anno 2019.

Per quanto riguarda la quantità di merci, la nave, con il suo 52%, è la modalità principale dell’import e dell’export, la strada è al secondo posto con il 27% seguita dalla ferrovia al 12% e dall’aereo al 9%. Se si considerano però i valori dell’interscambio commerciale l’incidenza modale, al netto delle condotte, cambia: la strada raggiunge il 44%, la nave resta ferma al 29%, contro il 15% della ferrovia e il 10% dell’aereo.

Per quanto riguarda il trasporto su strada particolarmente importanti sono le rilevazioni sui costi e sull’incidenza dei vettori italiani e stranieri.

Relativamente all’andamento dei costi, i costi medi stradali per tonnellata mostrano negli ultimi anni una sostanziale stabilità in termini nominali, in particolare quelli all’esportazione, mentre in termini reali, cioè valutati in rapporto agli indici dei prezzi dei beni esportati o importati, i costi all’esportazione sono sostanzialmente stabili dal 2004 (picco del 2008 a parte) e quelli all’importazione registrano un lieve recupero, dopo due anni di discesa dal massimo (nel 2016). In un contesto di lieve calo dei volumi movimentati, si è registrato un incremento marginale dei costi medi, frutto dell’aumento di quelli relativi ai carichi completi e della diminuzione di quelli riguardanti i carichi parziali.
Scendendo nel dettaglio, per i costi relativi al carico completo è stata rilevata una crescita più significativa per le aree di maggior scambio commerciale (Francia, Germania e Benelux) oltre che per Baltici, Balcani ed Egeo (solo per l’Europa dell’Est si riscontra una variazione negativa).

Per quanto concerne i vettori, l’apposita sezione dell’indagine finalizzata alla stima della ripartizione del trasporto di merci da e per l’Italia tra vettori italiani ed esteri rivela che dopo due anni consecutivi di lieve ripresa, le quote di mercato dei vettori italiani sono tornate a scendere in tutti i comparti.
In particolare, per quanto riguarda la strada, il peso dei vettori italiani si è ridotto in misura modesta, attestandosi al 20% nel 2019 contro il 20,5% dell’anno precedente, riprendendo però una tendenza iniziata quasi quindici anni fa (nel 2004 era del 36%).

Di Redazione Tir | 04 Giugno 2020

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