Interporti: la UIR cresce con Gorizia e Marghera Carbones
Intermodalità
L’interporto di Gorizia e il terminal di Marghera – Carbones Italia sono entrati a far parte di UIR, l’associazione che riunisce la quasi totalità delle strutture interportuali italiane. Sale così a 24 il numero degli associati: Bari, Bologna, Catania, Cervignano, Gorizia, Livorno, Marcianise, Mortara, Nola, Orte, Padova, Parma, Pordenone, Portogruaro, Porto Marghera, Prato, Rivalta Scrivia, Rovigo, Torino, Trento, Trieste, Vado Ligure, Venezia e Verona.
Nel complesso si tratta di 32 milioni di metri quadri di aree per la logistica e 5 milioni di metri quadri di magazzini, 50.000 treni in arrivo/partenza ed oltre 65 milioni di tonnellate di merci (più di 2 milioni di TEU) annui. Il sistema interportuale è, quindi, un assoluto protagonista della logistica in Italia.
“I numeri di UIR e le nuove richieste di adesioni confermano – sottolinea il presidente Matteo Gasparato - il cambio di passo impresso all’associazione che ci ha consentito di fare un salto di qualità. Nel 2022 puntiamo ad una non più eludibile riforma legislativa che dovrà svecchiare l’impianto normativo della Legge 240/90, che istituì trenta anni fa gli interporti. Penso che grazie anche al PNRR - Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, misura a favore interporti, si arriverà a soluzione anche di temi, che sono delle inutili “zavorre” e non consentono di far decollare le nostre strutture”.
Di Rivista Tir | 25 Gennaio 2022