Interporti: pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge quadro

Interporti: pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge quadro

Intermodalità

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 275 del 26 novembre è stata pubblicata la Legge 13 novembre 2025, n. 177 che riorganizza il sistema degli interporti, definendone requisiti, governance e ruolo strategico nella logistica nazionale. La nuova Legge quadro, che ha ottenuto il via libera dal Parlamento il 4 novembre scorso (qui il nostro precedente articolo) dopo un iter parlamentare durato quasi tre anni, pone al centro gli interporti come infrastrutture complesse, concepite per favorire l’intermodalità e la logistica.

Tra i punti principali della nuova disciplina occorre sottolineare l’istituzione di un Comitato nazionale per l'intermodalità e la logistica, un organo consultivo per la programmazione e il coordinamento dello sviluppo degli interporti, presieduto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, o da un suo delegato, e composto dai presidenti delle Regioni che hanno interporti sul loro territorio, dal presidente dell’Unione interporti riuniti e dai presidenti degli interporti stessi.

La nuova Legge prevede anche che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, previo parere

del Comitato, provveda all'individuazione di nuovi interporti o all'individuazione degli interventi necessari al potenziamento degli interporti esistenti. Il numero massimo di interporti sarà 30, con priorità ai progetti più rilevanti. La Legge individua anche le condizioni a cui è subordinata l’individuazione di un nuovo interporto e le infrastrutture che quest’ultimo dovrà prevedere, quali, ad esempio, un terminale ferroviario intermodale, idoneo a formare e ricevere treni intermodali completi o convenzionali, e attrezzature fisse e mobili atte al trasbordo di unità di carico intermodali  e merce dalla modalità di trasporto ferroviario a quella stradale o di navigazione interna; un'area attrezzata di sosta per i veicoli delle categorie internazionali N2, N3, O3 e O4; un servizio doganale, qualora l'infrastruttura abbia flussi di traffico provenienti da Stati non appartenenti all'Unione europea.

Di Redazione Tir | 27 Novembre 2025

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