
IRU: nei primi tre mesi dell’anno calano le tariffe del trasporto su strada in Europa
Europa
Analizzare l’andamento delle tariffe per il trasporto stradale è uno strumento utile per capire come sta andando il settore e l'economia.
L’IRU, Unione Internazionale dei Trasporti su Strada, ha diffuso il proprio report trimestrale relativo all’Europa rilevando come nei primi tre mesi di quest’anno i tassi contrattuali del primo trimestre 2025 siano diminuiti di 2,3 punti rispetto all’ultimo trimestre del 2024, arrivando a quota 131,1. Anche l’indice spot – che riflette transazioni singole e di breve durata – del primo trimestre 2025 è sceso a 134,1 punti, 3,8 in meno rispetto al quarto trimestre del 2024.
Stando all’analisi di IRU, l’abbassamento delle tariffe di inizio 2025 è legato alla domanda debole dei consumatori, alla crescita dei costi e al sentiment del settore smorzato anche dalla situazione di guerra commerciale dietro l’angolo che produce costante incertezza.
Una ridotta pressione sulla domanda su tutti i fronti porta, pertanto, a cali tariffari sia nel mercato spot sia in quello a contratto.
Più nel dettaglio, all'inizio del 2025, i modelli di spesa hanno seguito le consuete tendenze stagionali, rallentando dopo il picco del quarto trimestre. Anche i cambiamenti geopolitici e l'instabilità economica globale hanno rinnovato l'attenzione sul rafforzamento delle economie locali e regionali.
Inoltre, le immatricolazioni di veicoli commerciali pesanti sono diminuite del 16% tra il primo trimestre del 2024 e il primo trimestre del 2025, e del 7% trimestre su trimestre. Persiste poi la carenza di autisti, con 426.000 posti di lavoro per autisti di camion non coperti in Europa; a questo vanno aggiunti i costi dei carburanti (i prezzi del diesel sono aumentati del 4,8% ma sono diminuiti ultimamente poiché la situazione commerciale porta incertezza alle imprese, rallentando la domanda globale di petrolio).
Sono aumentati però i salari degli autisti in tutta Europa (si cita il caso del rinnovo del contratto di settore in Italia e degli accordi per coprire ricompensare il tempo di attesa nella fase di carico e scarico).
In questo quadro, IRU evidenzia che nel breve termine resta frenata la potenziale ripresa a causa delle persistenti incertezze; nel medio termine, invece, le prospettive sono più positive prevedendo un rafforzamento del PIL reale, trainato dalla crescita dei consumi, dal miglioramento degli investimenti e dalla ripresa della domanda estera.
Di Antonella Vicini | 14 Maggio 2025