IRU: su norme su Euro 7 necessaria chiarezza

La proposta della Commissione Ue di introdurre nuovi standard Euro 7 dal 2025 per i furgoni e dal 2027 per i mezzi pesanti è stata accolta con cautela dall’International Road Transport Union (IRU).

L’associazione internazionale del trasporto su strada, pur plaudendo a misure più rigorose verso la decarbonizzazione (qui il nostro articolo), ha sottolineato come gli operatori che intraprendono un percorso green debbano poter avere più opzioni, tra cui la scelta del motore a combustione (oltre naturalmente all’idrogeno e all’elettrico).

Attualmente sulle strade dell'Ue circolano circa 7 milioni di veicoli pesanti, di cui oltre il 96% è alimentato a diesel. La penetrazione di tecnologie di alimentazione alternative è, dunque, ancora lenta.

Ma la severità delle norme contenute nella proposta Euro 7 in alcuni casi potrebbe richiedere la completa riprogettazione dei veicoli, con gravi conseguenze che potrebbero limitare i benefici effettivi.

"Se la proposta Euro 7 – ha sottolineato Raluca Marian, Direttore EU Advocacy dell'IRU - non trova il giusto equilibrio tra il rigore delle norme, i costi associati e i benefici ambientali aggiuntivi, potrebbe disincentivare e alla fine scoraggiare i produttori dallo sviluppare nuove tecnologie o scoraggiare gli operatori dall'acquistarle. Questo non aiuterà a mettere in circolazione un maggior numero di veicoli più puliti".

La proposta della Ue include anche le emissioni dei tubi di scappamento, dei freni e degli pneumatici nella classificazione di un veicolo quale Euro 7.

L'IRU ha espresso, però, prudenza anche su questo punto, giudicando poca chiara l'interazione tra i componenti principali, come il motore, e le parti marginali, come i pneumatici e i freni, per classificare un veicolo come Euro 7 e sottolineando come le imprese abbiano bisogno di certezza giuridica per fare investimenti.

Giudizio positivo, invece, sulle procedure che potenziano la digitalizzazione relativa al monitoraggio continuo delle emissioni. L'accesso ai dati di bordo però dovrebbe essere meglio definito nella prossima legislazione.