La permeabilità delle Alpi al centro del convegno Anita

Attraverso le Alpi passano ogni anno circa 230 milioni di tonnellate di merci, per la maggior parte, il 66%, su strada e il restante 34% su ferrovia. Si capisce bene quindi l’importanza dei valichi alpini, in particolare Ventimiglia, Frejus, Monte Bianco, Sempione, San Gottardo, Brennero e Tarvisio. A seconda del valico utilizzato, le merci possono raggiungere la Francia, la Svizzera o l’Austria e continuare poi il viaggio verso altre destinazioni in tutta Europa. Tuttavia i valichi alpini stanno riscontrando una serie di criticità che rischiano di mettere a rischio l’economia italiana.

Di questo si è parlato al convegno organizzato da Anita “Le Alpi al centro delle politiche di trasporto per la competitività dell’economia italiana”, che si è svolto stamani, 19 aprile, presso il Centro Studi Americani di Roma.

“I valichi alpini rappresentano un fattore decisivo per l’Europa, oltre che per l’economia italiana – ha sottolineato il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi aprendo il convegno -. Proprio per questo i valichi alpini non devono bloccare i flussi di traffico ma agevolarli. Invece si riscontrano una serie di criticità come le limitazioni al Brennero imposte dall’Austria, o i lavori di manutenzione programmati per il tunnel del Monte Bianco, per i quali si ipotizzano chiusure per tre mesi l’anno per i prossimi 18 anni”. Rixi ha quindi ricordato le principali attività poste in essere dal Governo per favorire il trasporto delle merci da e verso l’Italia, come l’apertura del Col di Tenda entro fine anno e la pressione sulla Francia per realizzare la seconda canna al Monte Bianco. “Occorre un cambio di prospettiva da parte del Paese – ha concluso Rixi – necessario ad assicurare al settore dell’autotrasporto concrete possibilità di investimento, garantendo attività di qualità e andando a tutelare il lavoro degli autisti”.

Il convegno è proseguito con la relazione del presidente di Anita, Thomas Baumgartner, che ha richiamato le esigenze di ammodernamento e sviluppo infrastrutturale, sia stradali sia ferroviarie.

“Non bisogna commettere l’errore del passato quando si puntò esclusivamente sullo sviluppo dell’infrastruttura stradale tralasciando lo sviluppo ferroviario – ha sottolineato -.  Sulle infrastrutture, auspichiamo un maggiore coordinamento delle politiche e degli investimenti dei soggetti di riferimento al fine di sviluppare una visione unica e complessiva sull’attraversamento dell’intero arco alpino”.

Nel corso della mattinata si sono anche svolte tre tavole rotonde: la prima, coordinata da Giancarlo Bertalero, esperto di trasporti transalpini e Consulente dell’Alpine Traffic Observatory, ha analizzato il tema del passaggio attraverso il confine francese, con un approfondimento specifico sulle conseguenze per il settore della chiusura del Traforo del Monte Bianco e sulle opportunità che i corridoio ferroviari possono offrire, e ha visto la partecipazione dell’amministratore delegato di Captrain Italia Mauro Pessano, del direttore generale di SFTRF Tunnel Frejus Alain Chabert e dell’amministratore delegato di SITMB Traforo Monte Bianco Mirko Nanni.

La seconda, coordinata da Enrico Pastori, direttore TRT Trasporti e Territorio e Consulente dell’Alpine Traffic Observatory, si è focalizzata sul versante svizzero, in particolare sulle politiche adottate per favorire il trasporto intermodale strada ferrovia e ha visto la partecipazione dell’amministratore delegato di Mercitalia Logistics Gianpiero Strisciuglio, del direttore di Hupac Bernhard Kunz, dell’esperto di trasporti dell’Ambasciata svizzera a Roma Lorenzo Bondolfi e del responsabile Strategie e Sostenibilità di Anas Sergio Salvio.

La terza tavola rotonda, infine, coordinata dal Direttore di Uniontrasporti Antonello Fontanili, ha preso in analisi l’attuale contesto infrastrutturale del confine austriaco, sottolineando le   conseguenze che i divieti di circolazione al Brennero stanno portando al settore del trasporto merci su strada e i vantaggi per il settore di un incremento del trasporto intermodale strada ferrovia lungo un asse fondamentale per lo scambio di merci con i Paesi europei. A quest’ultima tavola rotonda hanno partecipato il responsabile Market & Business Development della Camera di Commercio Italo-Germanica Sebastian Euchenhofer, il delegato di Confindustria per gli Affari europei e Vice Presidente di Business Europe Stefan Pan, il Direttore Strategia e Sostenibilità di RFI Gianfranco Pignatone e il Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero Carlo Costa.