Marebonus e Ferrobonus: tutto sugli incentivi

La legge di Bilancio 2020 (L’articolo 1, comma 110 e 111), approvata lo scorso dicembre, ha prorogato gli incentivi per lo shift modale strada/mare (marebonus) e strada/ferro (ferrobonus): il comma 111 stanzia, infatti, 14 milioni per il 2020 e 25 milioni per il 2021 per il ferrobonus, mentre il comma 110 stanzia 25 milioni nel 2021 per il marebonus.

L' intervento legislativo completa il programma di finanziamento pubblico, inizialmente previsto per il triennio 2016, 2017, 2018, dalla legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) per l’avvio dei progetti marebonus e ferrobonus. Tutti i provvedimenti attuativi che hanno disciplinato le modalità di riconoscimento, assegnazione ed erogazione dei contributi de quibus, sui quali è stata acquisita la preventiva autorizzazione della Commissione europea, sono stati originariamente concepiti quali strumenti di finanziamento per progetti pluriennali di sostegno del trasporto intermodale. Nel tempo, però, il disegno originario, a causa di successivi interventi normativi, è stato ricondotto ad un solo biennio di incentivazione e, solo ora, con la legge di Bilancio 2020 è stato ripristinato l'iniziale intento del legislatore.

Si segnala che il ferrobonus e il marebonus previsti dalla legge di stabilità del 2016 hanno ricevuto un'ampia autorizzazione da parte della Commissione europea che, verosimilmente, si tradurrà, nel momento di dare attuazione ai nuovi finanziamenti previsti dalla legge di Bilancio 2020, in una semplificazione dei relativi adempimenti comunitari e amministrativi.

Prima di poter avviare i nuovi programmi di finanziamento corre l'obbligo di fornire un quadro sintetico sullo stato dell'arte delle due misure: nel mese di dicembre 2019 sono stati erogati i contributi relativi alla prima annualità marebonus e quelli relativi alla seconda (e ultima) annualità ferrobonus.

La base giuridica della misura Marebonusè costituita dall’art. 1, comma 647 della legge n. 208/2015, attuata con Regolamento di cui al decreto interministeriale del 13 settembre 2017, n.176, con tali norme vengono riconosciuti contributi per l’attuazione di progetti per migliorare la catena intermodale e decongestionare la rete viaria, riguardanti l’istituzione, l’avvio e la realizzazione di nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato delle merci o il miglioramento dei servizi sulle rotte esistenti, in arrivo e in partenza da porti situati in Italia, che collegano porti situati in Italia o negli altri Stati membri dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo. Possono proporre la domanda le imprese armatrici, anche in forma consorziata, cooperativa o attraverso slot agreement, aventi sede legale in uno degli Stati membri dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo. Nel mese di novembre 2019 è stata completata l’istruttoria sulla rendicontazione dei progetti presentati dalle imprese per la prima annualità di incentivazione e nel mese di dicembre sono stati pagati i contributi ai 5 beneficiari. Nel solco dell’obiettivo europeo di shift modale statuito nel Libro Bianco dei Trasporti 2011/2020  e nelle more della realizzazione dei grandi interventi infrastrutturali nazionali a supporto dell'intermodalità è sensato  continuare a favorire il trasporto sostenibile, in particolare quello di Autostrade del Mare gravato tra l’altro dalla prossima entrata in vigore di normative ambientali restrittive, implementando strumenti che incentivino e consolidino ovvero che riescano a mitigare eventuali  andamenti congiunturali negativi per tali tipologie di traffici.

Il  Ferrobonus” è  una misura incentivante a favore degli operatori economici che effettuano scelte modali a favore del trasporto combinato o trasbordato su ferrovia  in alternativa al tutto strada, la base giuridica è costituita dall’art. 1, comma 648 - 649 della legge n. 208/2015 con cui il Governo italiano ha previsto lo stanziamento di risorse statali a favore delle imprese che utilizzano la ferrovia per il trasporto combinato di merci, con origine o destinazione nei nodi logistici del territorio nazionale o degli Stati membri dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo, norma resa operativa con l'emanazione del Regolamento di cui al decreto interministeriale del 14 luglio 2017, n.125. Hanno presentato domanda di contributo le imprese e gli operatori del trasporto combinato, con sede nell’ambito dello Spazio economico europeo, che commissionino servizi di trasporto intermodale o trasbordato con treni completi attraverso contratti di servizi ferroviari per trasporto intermodale e trasbordato. È previsto inoltre un meccanismo di ribaltamento del contributo nelle tariffe praticate alla clientela che riguarda in particolare gli operatori del trasporto combinato (MTO). L’erogazione dei contributi richiede la presentazione ed esame di rendicontazioni annuali aventi ad oggetto i treni/km effettivamente effettuati; l’importo massimo del contributo è  fissato in 2,5 euro per treno/km. Per la prima annualità sono state ammesse 74 istanze presentate da altrettante imprese; a dicembre 2018, su 74, sono state ammesse a contributo 58 imprese per un importo complessivo di € 17.700,00 a fronte di 27, 51 milioni di treni Km rendicontati.Sulla base della rendicontazione finale presentata dalla società RAM il contributo erogato per treno chilometro relativo alla prima annualità (31 agosto 2017/30 agosto 2018) ammonta a 0,687 € su base nazionale. Il 31 agosto 2019 è scaduta la seconda annualità di incentivazione, nel mese di novembre la società RAM SpA ha  presentato gli esiti dell'istruttoria e nel mese di dicembre 2019 si e proceduto all'erogazione del contributo nei confronti di 55 beneficiari per un importo complessivo di circa 40 milioni di euro a fronte di circa 28 milioni di treni km rendicontati; il contributo erogato per treno chilometro relativo alla seconda annualità (31 agosto 2018/30 agosto 2019) si avvicina a  € 1,40 su base nazionale. Si evidenzia che la misura “ferrobonus” nazionale è stata apprezzata a livello Regionale: le Regioni Liguria, Piemonte e Lombardia hanno adottato nel 2018 rispettive misure di incentivazione regionale sulla base dello schema Ferrobonus. Con proprie risorse forniranno un “surplus” di incentivo per quei treni in partenza e/o in arrivo nei rispettivi territori regionali (con esclusione dei meri attraversamenti) con le seguenti dotazioni: Piemonte (€ 400.000 per 2018), Lombardia (€ 600.000 per 2018), Liguria (€ 197.000 per 2018). È previsto anche un ulteriore piano di finanziamento per l’anno 2019. Le Regioni Puglia e Toscana hanno già formalizzato il loro interesse a integrare con propri fondi regionali la misura “ferrobonus”, nel caso di un nuovo rifinanziamento per l’anno 2020 e di un nuovo bando nazionale. Inoltre il meccanismo del ferrobonus di cui alla legge di stabilità 2016 è stato utilizzato anche per poter erogare contributi ai servizi di trasporto ferroviario di merci intermodale in arrivo e in partenza dal nodo logistico e portuale di Genova al fine di rilanciare i traffici, l'economia e la logistica del territorio colpito gravemente dall'evento del 14 agosto 2018 (crollo del Ponte Morandi).

Riguardo al ferrobonus appare  inoltre utile segnalare come l’azione combinata della misura Ferrobonus e misura Norma-merci di cui alla legge di Stabilità 2015, articolo 1, comma 294 ha generato un  effetto a cascata all’interno della filiera logistica attraverso una riduzione dei prezzi dei servizi di trasporto ferroviario delle merci con il ribaltamento di parte dei contributi in favore dell’utenza finale del servizio (cfr. ad es. al ribaltamento obbligatorio in capo al beneficiario MTO nel Ferrobonus).

In conclusione è dato rilevare che l’avvio degli incentivi di che trattasi ha fatto registrare immediatamente un impatto favorevole sull’andamento delle modalità di trasporto merci alternative al trasporto stradale, uno degli impatti principali dell’incentivazione è riscontrabile in un marcato effetto di stimolo per l’ intermodalità in Italia per la quale, nel periodo 2014-2017, si registra un dato di crescita (+0,4%) da considerarsi notevole se confrontato alla flessione media registrata a livello europeo (-1,1%). Con le norme introdotte dalla legge di Bilancio 2020 si è inteso pertanto  fornire un ulteriore stimolo a detto trend di crescita dell' intermodalità completando i progetti di   investimento già avviati con successo  dagli operatori del settore e finalizzati all’utilizzo di modalità di trasporto maggiormente sostenibili, l'intervento del legislatore si rivela ancor piu' tempestivo ed efficace se si considera che lo stesso si va a collocare nell'ambito di procedimenti amministrativi già “collaudati”.

Infatti, con riferimento alle procedure di attuazione, si  ritiene che la disciplina generale  resti  quella  tracciata nei regolamenti: Decreto Interministeriale del 13 settembre 2017, n.176 per il mareobonus e Decreto interministeriale 14 luglio 2017, n.125 per il ferrobonus, mentre le modalità operative per l'accesso ai contributi saranno demandate ad un emanando provvedimento del Direttore Generale del trasporto stradale e per l'intermodalità (cfr. articolo 1, comma 5 del decreto direttoriale n. 87 del 17  agosto 2017).

Ciò premesso è comunque ragionevole prevedere una tempistica diversa per le due misure di intervento: per quanto riguarda il decreto direttoriale  di riapertura dei termini per il ferrobonus – stante il  completamento della procedure di pagamento, le semplificazioni procedurali e lo stanziamento in legge di Bilancio - è ragionevole prevedere un' emanazione del decreto direttoriale  di apertura dei termini per la presentazione delle domande già nei primi mesi del 2020,  mentre per il marebonus la tempistica di attuazione del finanziamento - in considerazione della circostanza che le risorse sono stanziate per il 2021 e che ancora deve completarsi l'istruttoria relativa alle rendicontazioni per la seconda annualità - partirà, con ogni probabilità, direttamente nel 2021.