MIT-RFI: in arrivo 23 miliardi per la rete ferroviaria italiana

Ammontano a 23 miliardi di euro gli investimenti che saranno messi in campo per la gestione, la manutenzione, lo sviluppo della rete ferroviaria italiana.

È questo il risultato degli accordi di programma 2022-2026 fra MIT e RFI.

I contratti sono stati firmati dal direttore generale per il trasporto e le Infrastrutture ferroviarie del MIT, Enrico Maria Pujia, e dall'ad di RFI Vera Fiorani, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

Dei 23 miliardi, 5,1 miliardi di euro saranno destinati alla manutenzione straordinaria e alla sicurezza della circolazione, circa 1 miliardo all'anno andrà per le attività di gestione e manutenzione ordinaria, mentre 13 miliardi di euro saranno per lo sviluppo e il potenziamento tecnologico e infrastrutturale della rete.

Scendendo più nel dettaglio dello spacchettamento: 5,75 miliardi sono destinati alla realizzazione delle opere previste dal Pnrr strategiche per il raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti: 477 milioni per la sicurezza, adeguamento a nuovi standard e per la resilienza al cambiamento climatico; 768 milioni per lo sviluppo tecnologico; 404 milioni per l'accessibilità alle stazioni; 1,3 miliardi per la valorizzazione delle reti regionali.
Sono poi previsti 508 milioni di euro per programmi nelle città metropolitane, 356 milioni per porti e interporti, 1,93 miliardi per le direttrici di interesse nazionale e 5 miliardi di euro per la linea ferroviaria adriatica.

E sempre in tema di intermodalità e di trasporto ferroviario, ieri è giunto anche l’ok della Commissione Ue al piano italiano da 110 milioni di euro per incoraggiare il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. Il provvedimento risponde alle norme comunitarie sugli aiuti di Stato e prevede che l'aiuto assuma la forma di una sovvenzione diretta, il cui importo massimo è di 2,5 euro per treno-km.  Il regime durerà fino al 31 dicembre 2027.