Nel 2020 immatricolazioni in calo in Italia, ma meno della media Ue

Nel 2020 immatricolazioni in calo in Italia, ma meno della media Ue

Italia

Quanto ha inciso la pandemia sul trasporto merci su strada? Come ha reagito l’Italia rispetto agli altri Paesi europei? Sono domande a cui ha cercato di dare una risposta l’Osservatorio realizzato da Continental sui macro trend del trasporto pesante, che ha analizzato i dati relativi alle nuove immatricolazioni e ai tipi di alimentazione.

Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16 Ton sono state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019. Non tutte le regioni hanno però riportato dati in calo: la Sardegna ad esempio ha registrato un aumento del 19,3%, il Molise del 13,3% e la Puglia del 3,9%.  Anche fuori dai confini nazionali, tutti i mercati europei hanno presentato il segno meno, con una media del -27,3% e un calo consistente del Regno Unito (-35,9%). La perdita di immatricolazioni in Italia è stata quindi minore rispetto alla media dei Paesi dell’Unione europea.

Passando invece ad analizzare l’alimentazione, la quasi totalità del parco circolante di autocarri (pari a 4.221.718 di unità) è alimentato a gasolio (91,6%); i veicoli rimanenti sono a benzina (4,6%), a metano (2,2%), a benzina e gas liquido (1,2%), elettrici e ibridi (0,1% ognuno).

Nel 2020 si è visto un leggero calo della benzina a favore delle alimentazioni alternative: rientrano in questo fenomeno l’aumento soprattutto dei mezzi ibridi (+209,7%) ed elettrici (+13,5%), seguiti da quelli a benzina e gas liquido (+4,6%), metano (+2,8%) e gasolio (+0,9%). Un trend in crescita che trova conferma anche nel periodo 2015-2020, a riprova che anche il comparto merci sente sempre più forte la necessità di limitare l’impatto ambientale, anche in relazione ai nuovi limiti alla circolazione presenti in molte città italiane.

Anche per i trattori stradali il tipo di alimentazione maggiore è il gasolio (98,4% su un parco circolante totale di 195.469 unità). Solo l’1,3% viaggia a metano.

Nonostante la percentuale rimanga estremamente bassa, nel 2020 il metano ha registrato un aumento del 32,9% rispetto al precedente anno; una crescita ancora più rilevante se si considera il periodo 2015-2020 con un +1.850%, segno che questa soluzione sta prendendo piede come un’alternativa affidabile al gasolio. Anche il gasolio continua a salire, sebbene con percentuali meno significative: dal 2019 al 2020 ha segnato un +2,3%, mentre negli ultimi 5 anni +25,4%.  Il metano rappresenta quindi l’unica vera alternativa al gasolio oggi disponibile, ed è diffusa soprattutto in Umbria (6,7%), Liguria (2,6%) e Lombardia (2,2%).

 

 

 

Di Redazione Tir | 21 Maggio 2021

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