Obbligo di sensori ad angolo cieco a Milano, la posizione delle associazioni
Italia
La decisione del Comune di Milano di introdurre dal prossimo ottobre, nell’area B della città, il divieto di circolazione dei mezzi pesanti sprovvisti di sensori ad angolo cieco (qui il nostro precedente articolo) ha suscitato molte perplessità da parte delle associazioni di categoria dell’autotrasporto.
La delibera infatti prevede che dal 1° ottobre il divieto si applichi ai veicoli destinati al trasporto di merci aventi massa massima superiore a 12 tonnellate, ad eccezione di quelli dotati di sensore per angolo cieco e apposito adesivo che ne segnala il pericolo. Se i proprietari risultano in possesso di un contratto di acquisto di un sistema di rilevazione per angolo cieco, potranno circolare fino all’installazione del dispositivo e comunque non oltre il 31 dicembre 2024.
Per i veicoli aventi massa massima superiore a 3,5 tonnellate ma non superiore a 12 tonnellate i divieti entreranno in vigore ad ottobre 2024, con la stessa possibilità di deroga non oltre il 31 dicembre 2025.
Una misura, sottolinea Anita, fortemente discriminatoria per il settore.
“Milano rappresenta un polo logistico di cruciale importanza per il nostro settore e per l’intera economia nazionale e proprio per questo motivo siamo fortemente preoccupati che all’interno della città vengano introdotte delle limitazioni al traffico delle merci che avranno sicuramente un forte impatto negativo per le imprese che rappresentiamo, anche a causa dell’attuale carenza di approvvigionamento degli apparati tecnologici richiesti - ha affermato il presidente dell’associazione Riccardo Morelli -. La sicurezza delle nostre strade è senza dubbio un tema che consideriamo prioritario – ha affermato Riccardo Morelli, presidente di Anita - ma i divieti di circolazione non possono e non devono rappresentare la soluzione al problema, in quanto non fanno altro che compromettere l’operatività delle imprese di trasporto merci, mettendo ulteriormente in luce una tendenza a non valorizzare il ruolo del settore da parte delle Istituzioni”.
Negativo anche il giudizio di Fai-Conftrasporto, che ritiene che “la soluzione proposta dal Sindaco Sala rappresenti una risposta istintiva a una problematica che, fino ad oggi, non ha avuto una soluzione uniforme né in ambito europeo né, tantomeno, in ambito nazionale. Pur non disconoscendo la delicatezza della questione – si legge in una nota -, Fai Conftrasporto ritiene indispensabile trovare delle risposte univoche a livello nazionale e non comunale, in quanto il rischio concreto è quello di trovarci di fronte a 8mila approcci differenti, ovvero tanti quanti sono i comuni italiani”.
Per Assotir, invece, la decisione del Comune di Milano, sembra servire principalmente a ottenere un consenso mediatico mentre i problemi correlati al traffico urbano (come sicurezza, inquinamento, congestione, soste) richiedono interventi di ben altro tipo. Secondo il segretario generale di Assotri, Claudio Donati, inoltre, si rischia di innescare una netta contrapposizione tra gli utenti della strada con “gli autisti dei mezzi pesanti sempre ritenuti i responsabili degli incidenti. In questo modo si rischia di criminalizzare una categoria che francamente non si merita un trattamento del genere. Gli autisti dei mezzi pesanti sono gli stessi che assicurano ogni giorno alla città di Milano, e a tutta Italia, le merci richieste dalla sua comunità possano arrivare a destinazione”.
Ma il divieto di circolazione senza sensori per l’angolo cieco non è l’unica misura prevista dal Comune di Milano. La delibera, infatti, prevede anche di non prorogare, a partire dal prossimo 30 settembre, la deroga di ingresso in area C per i veicoli elettrici con lunghezza superiore ai 7 metri e mezzo.
Di Redazione Tir | 13 Luglio 2023