
Parlamento Ue: flessibilità su multe ai commerciali. Escluso il trasporto pesante
Europa / Sostenibilità
Come anticipato nei giorni scorsi (qui il nostro precedente articolo), il Parlamento Ue ha approvato la modifica dei target annuali di riduzione delle emissioni di CO₂ fissati per le autovetture e per i furgoni di nuova immatricolazione.
Con 458 voti a favore, 101 contrari e 14 astensioni, i deputati hanno sostenuto quanto già proposto lo scorso 1° aprile dalla Commissione offrendo ai costruttori di autovetture la possibilità di rispettare gli obblighi previsti dalle norme attuali in materia di emissioni di CO₂ per gli anni 2025, 2026 e 2027, calcolandoli invece che su base annuale sulla media delle emissioni prodotte durante l’intero triennio.
In caso di non raggiungimento scatteranno le multe per i costruttori.
A partire dal 2025, sarà applicato un obiettivo di riduzione annuale delle emissioni di CO2 del 15% rispetto ai livelli del 2021 per il periodo 2025-2029.
La modifica è parte delle iniziative annunciate nel piano d'azione industriale per il settore automobilistico europeo lo scorso 5 marzo 2025 (qui il nostro precedente articolo) ed è legata alla procedura d'urgenza adottata il 6 maggio. Per entrare in vigore sarà necessaria l’approvazione formale del Consiglio che ha comunque adottato il testo il 7 maggio.
Il provvedimento esclude il trasporto pesante. Una politica che ha sollevato perplessità da parte delle associazioni del settore.
A tal proposito, il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Pasquale Russo, ha definito "un errore legislativo dell’Europa scegliere di escludere i mezzi pesanti (camion e bus) dalla modifica dei criteri di calcolo delle multe per il mancato raggiungimento degli obiettivi sulle emissioni di CO₂ delle flotte".
"Dal nuovo Parlamento europeo ci saremmo aspettati una maggiore consapevolezza e un approccio più realista per il raggiungimento degli obiettivi al 2050", ha aggiunto Russo, sottolineando che in queste condizioni il quadro sul fronte della sostenibilità economica della transizione ecologica resta complesso.
Per questo si chiede che venga ascoltato il mondo produttivo in modo da avviare un dialogo e correggere misure che rischiano di far "perdere competitività all’intero sistema economico".
Di Redazione Tir | 08 Maggio 2025