Sospensione breve: ecco quando la patente è a rischio

Sospensione breve: ecco quando la patente è a rischio

Norme

Quando si passa sulla strada gran parte della propria vita lavorativa, percorrendo centinaia e centinaia di chilometri, è certamente più facile incorrere in qualche infrazione alla guida.

E le modifiche normative introdotte con la Legge 25 novembre 2024, n. 177, che dal 14 dicembre ha apportato numerose modifiche al Codice della Strada, non aiutano di certo il settore dell’autotrasporto. A destare qualche preoccupazione è soprattutto il nuovo articolo 218-ter, che ha introdotto l’istituto della sospensione breve della patente; un disposto che impatta fortemente su un titolo abilitativo indispensabile per l’esercizio della professione di autotrasportatore.

Ma di cosa si tratta? La sospensione breve della patente si applica in presenza di un punteggio inferiore a 20 punti sulla patente di guida e la concomitanza di una infrazione commessa per la violazione di uno dei seguenti specifici articoli: 

mancato rispetto dei segnali di senso vietato e di divieto di sorpasso; circolazione contromano; mancata precedenza; passaggio con il rosso per almeno due volte nell’arco di due anni; attraversamento con passaggio a livello chiuso; sorpasso azzardato; mancato rispetto della distanza di sicurezza tra veicoli; cambio di direzione/corsia azzardato; mancato uso del casco; mancato uso della cintura di sicurezza; mancato uso delle lenti; infrazioni relative ai tempi di guida e riposo; inversione del senso di marcia, circolazione su corsie destinate alla sosta; guida sotto l’effetto di alcol; mancata precedenza ai pedoni.

In presenza contemporanea delle due circostanze evidenziate (punteggio inferiore a 20 punti sulla patente e una delle 15 infrazioni richiamate), si applica quindi, oltre all’eventuale sanzione amministrative pecuniaria, la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida.

Secondo quanto disposto dall’articolo 218-ter, la sospensione avrà una durata di 7 giorni, nel caso in cui al momento dell’accertamento il conducente risulti in possesso di un punteggio inferiore a 20 punti ma pari almeno a 10 punti.

L’autista avrà invece la patente sospesa per 15 giorni, nel caso in cui al momento dell’accertamento il conducente risulti in possesso di un punteggio inferiore a 10 punti.

Il periodo della sospensione è raddoppiato se il conducente, nel commettere una delle richiamate 15 infrazioni collegate a questo caso, ha anche provocato un incidente stradale; tale raddoppio si verifica anche nel caso in cui l’evento consista nella fuoriuscita dalla sede stradale senza coinvolgimento di altre persone o cose diverse dal conducente e dal suo veicolo.

Le previsioni dell’articolo 218-ter si applicano anche ai conducenti con patente estera.

Come chiarito dal Ministero dell’Interno con una circolare del 23 dicembre, quindi, la verifica dei punti posseduti per l’eventuale applicazione della sospensione breve deve essere effettuata sulla patente di guida e non sulla Carta di Qualificazione del Conducente (CQC).

Per gli autisti professionali, si potrebbe infatti verificare la condizione che sulla patente di guida si disponga di 20 o più punti, mentre sulla CQC si abbia un punteggio inferiore a 20 punti: in tal caso l’autista non sarebbe soggetto all’applicazione della sospensione breve della patente.

Per l’autotrasporto, questa circostanza si potrebbe verificare perché il combinato disposto degli articoli 126-bis del D. Lgs n.285/1992 e 23 del D. Lgs n.286/2005, stabilisce che, se gli illeciti sono commessi alla guida del camion (per il quale è previsto il possesso della CQC), la decurtazione del punteggio si applica alla sola Carta di Qualificazione del Conducente e non alla patente di guida (e viceversa). 

La circolare del Ministero dell’Interno fa luce anche sui punti della patente posseduti al momento dell’accertamento di una delle 15 sanzioni che fanno scattare il presupposto per l’applicazione della sospensione breve.

Viene infatti ribadito che le decurtazioni non ancora annotate sull’Anagrafe nazionale degli abilitati alla guida, compresa quella riferita all’infrazione che l’organo di controllo sta contestando, non valgono ai fini della quantificazione dei punti posseduti sulla patente del soggetto che ha commesso l’infrazione.

Infine, la circolare chiarisce che, presupposto fondamentale per l’applicazione della nuova misura è l’identificazione del trasgressore nel momento in cui è stata commessa la violazione.

Questo significa che, in caso di accertamento di violazioni da remoto o, comunque, quando non si sia proceduto al fermo del veicolo, l’identificazione del conducente successiva al momento in cui esso ha commesso una delle 15 infrazioni abbinate a questo contesto, non può dar corso alla sospensione breve.

Invece, se il conducente è stato identificato al momento dell’infrazione, mentre quest’ultima viene contestata successivamente, può essere applicata la sospensione breve della patente.

La sospensione breve decorre dal giorno del ritiro della patente ed è applicata direttamente dall’organo di polizia che ha elevato la sanzione; lo stesso trattiene la patente ritirata e poi la riconsegna al diretto interessato al termine del periodo di sospensione previsto.

La restituzione potrà avvenire direttamente nelle mani dell’interessato o di un incaricato dallo stesso con apposita delega; la restituzione può avvenire anche per posta a richiesta dell’interessato.

Il ritiro della patente potrebbe causare difficoltà al conducente per raggiungere il posto di lavoro. In questo caso cosa può fare il soggetto interessato? Qualora risulti difficoltoso raggiungere il posto di lavoro, al soggetto incappato in questa sanzione viene concesso un termine di quindici giorni, dalla data del ritiro della patente, per presentare richiesta al Prefetto per ottenere uno specifico permesso di guida limitato ad alcune ore. L’istanza per il rilascio del permesso orario deve essere presentata all’ufficio dal quale dipende l’agente che ha accertato l’infrazione. Il rilascio del permesso di guida è subordinato al fatto che dalla violazione contestata non sia derivato un incidente.

Il permesso deve essere tenuto a bordo del mezzo con cui ci si reca al lavoro.

Occorre evidenziare che, nel caso di un autista professionale, questa possibilità vale per l’utilizzo della vettura personale con la quale il dipendente si reca presso l’azienda di cui è dipendente per svolgere, eventualmente, mansioni diverse da quella di autista.

Nonostante rappresenti una misura significativa per garantire la sicurezza stradale, la sospensione breve della patente solleva questioni importanti, soprattutto in relazione all’articolo 174 del Codice della Strada riguardante i tempi di guida e riposo che devono rispettare gli autisti delle imprese di autotrasporto.

Gli autotrasportatori percorrono mediamente 100mila chilometri l’anno e sono impegnati lungo le strade del nostro Paese per circa duemila ore in poco meno di 365 giorni.

La loro attività si svolge in condizioni spesso difficili e imprevedibili e si trovano a dover affrontare normative stringenti che, seppur concepite per garantire la sicurezza stradale, possono avere conseguenze negative sulla loro attività e sulla loro organizzazione.

Congestione, restringimenti, deviazioni, carenza di aree di sosta con conseguente allungamento dei tempi di percorrenza, sono le condizioni in cui operano ogni giorno le imprese di autotrasporto.

Fattori che possono facilmente portare a superare il limite del 20% dei tempi di guida o di quelli di riposo, come previsto per far scattare l’applicazione della sospensione, anche senza intenzione di violare la legge da parte dell’autista.

Si crea pertanto un paradosso: l'autista, che si trova a operare in un contesto complesso, critico e non controllabile, rischia di subire una penalizzazione che potrebbe compromettere pesantemente la sua attività o quella dell’azienda per cui lavora.

Considerando le difficoltà operative degli autotrasportatori è fondamentale che i decreti attuativi della riforma del Codice della Strada tengano pertanto conto delle specificità del settore.

L'obiettivo rimane quello di garantire la sicurezza stradale, ma è altrettanto importante evitare che misure punitive possano danneggiare ingiustamente gli autisti e le aziende, creando un paradosso che potrebbe mettere a rischio la loro attività.

Di Redazione Tir | 07 Marzo 2025

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