Un libro per fotografare l’Italia dei trasporti

Un settore spesso sottovalutato. Così la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha definito il sistema dei trasporti e della logistica, intervenendo in diretta streaming a un evento organizzato da Libro
Alla presentazione del volume hanno partecipato anche il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, Paolo Uggè appena nominato presidente di Conftrasporto, il segretario generale di Conftrasporto Pasquale Russo, il vicepresidente confederale Fabrizio Palenzona e l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, assieme a Mariano Bella, curatore del libro e responsabile dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

“Parlare di trasporti e logistica non è facile, è uno di quei settori che si dà per scontato, che comunque c’è. Ovviamente è sbagliato”, ha detto la ministra De Micheli tornando a ricordare il ruolo di questo comparto durante il lockdown e alcuni degli interventi strutturali attuati in questi mesi.
In cime alla lista delle cose fatte le risorse per il rinnovo del parco veicolare, il rifinanziamento di Marebonus e Ferrobonus per cui è stato avviato un confronto a livello europeo per spostare il meccanismo più a vantaggio degli autotrasportatori, i 45 milioni di euro per gli interporti. Ma anche gli interventi infrastrutturali previsti in Italia Veloce, che verranno implementati grazie anche al Recovery Fund e pubblicazione dei costi minimi, ancora in attesa della conclusione dell’iter.
Molti però i nodi ancora da sciogliere e i campi in cui intervenire messi in evidenza nel corso della presentazione. L’Italia, ad esempio, pur essendo fra i Paesi dell’Eurozona ad aver fatto di più per ridurre le emissioni di Co2 (-2,7% nei trasporti e – 29,7% nei trasporti con mezzi pesanti dal 1991 al 2017) paga ingenti tasse ambientali nel settore trasporto. A titolo esemplificativo un Tir Euro6 produce un costo esterno di 13,1 centesimi di euro per litro di carburante consumato, mentre paga di sola accisa netta 40,3 centesimi di euro.
Legate all’ambiente sono anche le limitazioni al Brennero da parte dell’Austria. Secondo i dati di Conftrasporto si perdono 370 milioni di euro all’anno per ogni ora di ritardo dei tir al valico.

Altro tema, quello delle infrastrutture, toccato dalla stessa ministra. Con lo stesso livello di accessibilità della Germania, il nostro Paese avrebbe ad esempio fino a 90 miliardi di Pil in più. Nonostante i progetti europei di sviluppo dei Corridoi europei multimodali, l’Italia sconta ritardi legati alla burocrazia già nei processi di finanziamento, nella fase di progettazione ed esecuzione.
Infine uno sguardo ai porti e alla logistica portuale

Nel 1995 le rotte transpacifiche valevano il 53% dei transiti globali e quelle di Asia-Europa il 27%: oggi le distanze si sono praticamente azzerate con una ripartizione, rispettivamente, del 45% e del 42%. Una crescita che però non tocca l’Italia. Anzi, se tra il 2011 e il 2019 il volume delle merci lungo il Canale di Suez è cresciuto del 48,8% uello del sistema portuale italiano è diminuito dello 0,8%. Anche in questo caso il dito è puntato, fra le altre cose, sulla mancanza di connettività.