Unrae, Paolo Starace (V.I.): 2024 a due facce

Unrae, Paolo Starace (V.I.): 2024 a due facce

Italia

“Servono dei piani pluriennali seri, che non possono essere solo lato produzione. Intervenire solo sulla produzione, sia di auto sia di componentistica, è un errore: mercato e produzione devono andare insieme.” Lo ha affermato Michele Crisci, presidente di Unrae –  Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri – in occasione dell’evento di fine anno dell’Associazione, tenutasi ieri presso la sede di Villa Blanc della Luiss Business School, a Roma.

Sotto il titolo “Ritorno al futuro” – la conferenza stampa si è focalizzata sulla situazione attuale del mercato auto in Italia e sulle possibilità di crescita nel domani, augurandosi un 2025 decisivo sul piano strategico per il futuro del settore in Italia. 

Stando alle dichiarazioni di Crisci, l’automotive sta infatti vivendo, sia in Italia e sia in Europa, una “fase molto delicata, ma assolutamente prevedibile” nel contesto della transizione energetica.

Secondo le stime del direttore generale di Unrae Andrea Cardinali, siamo di fronte a un “mercato praticamente piatto”, con 350mila vetture immatricolate in meno al 2019. In merito, Cardinali ha posto l’accento sul problema di prezzi e ricordato l'anzianità del parco circolante - "quasi un quarto è pre-euro4 e con questi ritmi per sostituirlo servirebbero 26 anni" – evidenziando inoltre il "sottosviluppo" del mercato delle auto aziendali.

Nel campo del trasporto pesante, il presidente della Divisione Veicoli Industriali di Unrae Paolo A. Starace ha spiegato a Tir che il 2024 è stato un anno generalmente positivo, che a suo avviso “si chiuderà con più di 24mila unità immatricolate sopra le 16 tonnellate.” Si tratta, tuttavia, di “un anno a due facce” – ha precisato –, caratterizzato da un primo semestre in crescita e da un “secondo semestre preoccupante” se guardiamo ai trend degli ultimi mesi, come la contrazione del -25% di novembre. Secondo le previsioni di Starace, il 2025 sarà delicato, anche a causa dell’assenza di misure consistenti per sollecitare la domande e l’offerta, con una flessione “sicuramente a doppia cifra”; nello specifico, “se aumenta tra il 15% e il 20 sarà preoccupante, perché vuol dire che ci mancheranno tra le 4 e 5 mila unità”.

Sul piano europeo, Crisci ha demolito la "narrazione fuorviante che attribuisce la crisi del settore automotive al Green Deal". Guardando ai dati tra il 2000 e il 2021, il crollo era infatti già evidente nei cinque principali mercati europei, che sono scesi da 15,4 milioni di unità a 9,2 milioni - mentre la Cina è passata da 2 a 26 milioni di unità. In generale, "l’Europa sta pagando il prezzo di politiche incoerenti e dell’assenza di una visione strategica per accompagnare una transizione sostenibile.” - ha continuato.

Guardando al futuro del settore, “bisognerà garantire uno sviluppo verso la decarbonizzazione in modo corretto, ovvero sostenibile economicamente e socialmente.” – ha concluso il presidente di Unrae a margine della conferenza stampa - “Dobbiamo investire molto: sull'intelligenza artificiale, sui software e sull'elettrificazione. Bisogna smettere di discutere e dobbiamo iniziare a intraprendere azioni strategiche certe per i prossimi 10 anni". 

In Italia Unrae stima per il comparto autovetture un mercato a 1,565-1,570 milioni di unità nel 2024, in linea con l’anno scorso, ma con 350mila unità in meno rispetto 2019, e prevede un 2025 fermo allo stesso livello, senza segnali di ripresa. Per i veicoli commerciali leggeri, dopo un 2024 stimato in leggerissima crescita sul 2023 (+0,7%) e al di sopra del 2019 di oltre 9mila unità, prevede invece un calo del 4% nel 2025 a 190mila immatricolazioni. Per i veicoli industriali, infine, la stima per 2024 è una leggera flessione, pari allo 0,8%, mentre la previsione 2025 è un calo significativo del 16,5%.

Di Redazione Tir | 17 Dicembre 2024

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