Vaccino anti Covid: organizzare per tempo la filiera logistica
Italia
La notizia dell’efficacia al 90% del vaccino contro il Covid ha aperto una serie di interrogativi anche sul trasporto e la distribuzione di questo medicinale così importante.
Il vaccino, firmato dalla casa farmaceutica statunitense Pfizer e dall’azienda tedesca di biotecnologia e biofarmaceutica BioNTech, è realizzato infatti con una tecnologia che prevede una conservazione a bassissime temperature, circa – 75°. Come gestire un farmaco del genere? Non sono molte in Italia, ma anche ne resto del mondo, le strutture in grado di farlo. A partire dagli aeroporti dove inizia la fase di distribuzione.
Come spiega Paolo Uggé, presidente di Fai-Conftrasporto, intervistato da Massimo De Donato a Container (qui l'intervista completa) , il trasporto di farmaci è di per sé un trasporto molto delicato che necessità il rispetto della catena del freddo in tutte le sue fasi per mantenere l’efficacia dei principi attivi.
“Ora la questione - sottolinea Uggé - diventa ancora più significativa se pensiamo a quanto potrebbe essere importante il trasporto di vaccini legati al Covid. Non esistono oggi automezzi che hanno la possibilità di viaggiare a temperature così basse. Ma noi dobbiamo pensare anche a tutta la filiera logistica. Il vaccino dovrà essere stoccato nei magazzini e poi trasportato negli ospedali o nelle farmacie. È un tema delicato che va affrontato per tempo”. Per questa ragione, l’associazione ha inviato anche una lettera alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli chiedendo la convocazione di un tavolo per cominciare a organizzare e pianificare questo trasporto.
Anche in questa fase, quindi, il mondo dell’autotrasporto avrà un ruolo centrale. Ruolo che continua a svolgere anche ora con non poche difficoltà legate alle diverse restrizioni regionali, attuate per tentare di limitare la diffusione del contagio. Come già accaduto durante lo scorso lockdown nazionale, infatti, persistono ancora dei disagi nel trovare luoghi di ristoro aperti al di fuori della rete autostradale. Uggé sottolinea come Conftrasporto abbia lanciato una proposta anche su questo tema: consentire agli alberghi di ospitare gli autotrasportatori che continuano a lavorare per garantire l’approvvigionamento dei beni di prima necessità a tutto il Paese.
Di Redazione Tir | 16 Novembre 2020