ZES unica per il Mezzogiorno: un’opportunità anche per l’autotrasporto

ZES unica per il Mezzogiorno: un’opportunità anche per l’autotrasporto

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Realizzare un’unica ZES per tutto il Sud Italia. È la proposta portata in Europa dal Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto; una proposta che punta a estendere a tutto il Mezzogiorno le misure di semplificazione e accelerazione delle procedure autorizzative e di sostegno alle imprese per le ZES, superando le attuali 8 Zone Economiche Speciali già previste e istituite.

Fitto ha illustrato il progetto alla Vicepresidente Esecutiva della Commissione europea e Commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager che ha accolto positivamente la proposta. Il Ministero ha spiegato in una nota che gli strumenti di incentivazione saranno improntati a principi di certezza e stabilità del quadro normativo e di semplificazione procedurale, coprendo un orizzonte temporale più esteso rispetto ad oggi, in coerenza con i diversi strumenti di programmazione pluriennale europei e nazionali: PNRR e relativo capitolo REPowerEU, la politica di Coesione e il Fondo di Sviluppo e Coesione.

Sul piano operativo, si estenderà a tutto il Mezzogiorno l'autorizzazione unica per l'avvio delle attività produttive e la riduzione di un terzo dei termini di conclusione dei procedimenti. Trasparenza ed efficienza dell'intero processo saranno assicurate attraverso uno Sportello Unico Digitale.

La proposta è stata accolta con soddisfazione anche da parte del mondo dell’autotrasporto.

In particolare il presidente di Conftrasporto, Pasquale Russo, ha sottolineato che “la disponibilità europea a valutare l’estensione del regime di favore delle ZES a tutto il Mezzogiorno è sicuramente una novità positiva”.  Russo ha precisato che “la proposta deve garantire a tutto il Sud Italia le migliori pratiche registrate finora, come ad esempio quelle della ZES Campania, senza annacquare il regime delle semplificazioni, né quello dell’incentivazione differenziale.

La riforma dovrebbe essere anche l’occasione per superare la controproducente esclusione dal credito d’imposta dei trasporti, per risolvere deficit strutturale sofferto dal nostro Mezzogiorno sul fronte dell’accessibilità e per riuscire, attraverso la transizione ecologica, a conciliare crescita dell’economia e dei traffici con riduzione degli impatti ambientali”.

 

Di Redazione Tir | 18 Luglio 2023

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