Autotrasporto, nuovi crediti d’imposta su AdBlue e GNL: ecco come recuperarli

Con il recente Decreto Legge “Energia”, il Governo ha riconosciuto due crediti d’imposta alle imprese di autotrasporto merci, per rimborsare le maggiori spese sostenute nel corrente anno per l’utilizzo degli automezzi ecologici.

Si tratta in particolare:

  • del credito d’imposta del 15% sugli acquisti di AdBlue, cioè del liquido utilizzato negli automezzi a motore diesel di ultima generazione (Euro VI/D) per ridurre le emissioni degli ossidi di azotodai gas di scarico prodotti, che nei primi tre mesi dell’anno è salito da poco più di 50 centesimi fino a 2 euro al litro (art. 6, commi 3 e 4, D.L. 1 marzo 2022, n. 17);
  • del credito d’imposta del 20% sugli acquisti di gas naturale liquefatto (LNG), utilizzato come carburante negli automezzi ad elevata sostenibilità ambientale e alimentazione alternativa (art. 6, commi 5 e 6, D.L. 1° marzo 2022, n. 17).

Ma come funzionano in pratica questi due crediti d’imposta e come possono essere utilizzati?

Al momento in cui scriviamo nessuno dei due crediti può essere sfruttato, in quanto entrambi necessitano di un decreto applicativo che deve essere emanato di concerto tra i Ministeri delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile (Mims), quello della Transizione Ecologia (Mite) e quello dell’Economia e delle Finanze (MEF), entro sessanta giorni dall’entrata in vigore dello stesso Decreto Legge: quindi entro il 1° maggio 2022.

Con questo provvedimento saranno definiti tutti i criteri e le modalità per usufruire dei crediti.

Altro adempimento necessario sarà poi quello dell’individuazione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di uno specifico codice tributo per ciascun credito (cioè di un codice numerico) da indicare nei modelli di pagamento F24 di tasse e contributi, in corrispondenza del credito da utilizzare in compensazione dei versamenti mensili che l’impresa deve effettuare.

Una volta stabilito anche questo codice tributo, all’impresa non resterà che verificare quanto ha speso nel 2022, o in alcuni mesi del corrente anno, per l’acquisto dell’AdBlue, in base alle fatture di acquisto (ad esempio 10mila euro), applicare al totale la percentuale del 15% e liquidare quindi il credito d’imposta che, nell’esempio fatto sarà pari a 1.500 euro. Questa cifra potrà quindi essere sfruttata - alla prima occasione utile di pagamento con F24 delle imposte sui redditi, dell’Iva o dei contributi Inps per i propri dipendenti - in diminuzione rispetto al totale da pagare.

Stessa cosa per determinare il credito d’imposta per l’acquisto del gas naturale liquefatto (LNG), con la differenza che la percentuale da applicare al totale delle spese sale al 20%.

Da notare che l’agevolazione del credito d’imposta rappresenta, nel rispetto della normativa comunitaria sugli aiuti di Stato, la misura più rapida e concreta per rimborsare alle aziende di autotrasporto i maggiori costi sostenuti nell’esercizio della loro attività.

Da ultimo va ricordato che entrami i crediti sono previsti da un Decreto Legge, che va convertito entro il 1° maggio 2022 e che nella fase di conversione potrebbe esserci la possibilità che quello spettante per l’AdBlue possa essere esteso anche agli acquisiti fatti per gli automezzi di categoria Euro V e non solo per quelli Euro VI.