INL: nel 2019 in aumento le irregolarità

È stato da poco presentato il Rapporto 2019 sull’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale redatto dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Il documento riepiloga i risultati dell’attività ispettiva per gli aspetti di tipo lavoristico, previdenziale e assicurativo, svolta dal personale proprio e di quello dell’Inps e dell’Inail, sulle violazioni di maggior allarme sociale quali il lavoro “nero”, il caporalato e l’intermediazione illecita. I risultati sono netti: su 138.060 pratiche definite, il 72% è risultato irregolare.

Per il settore dell’autotrasporto le irregolarità sono state circa il 74%, 3,5 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente. Nel complesso, sono state ispezionate 6.431 aziende e definite 6.017 verifiche, con l’accertamento di 4.465 illeciti. I lavoratori per i quali sono state riscontrate infrazioni sono stati 12.605, 841 dei quali sono risultati totalmente “in nero” e 18 extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno. Le violazioni della disciplina in materia di orario di lavoro e dei tempi di guida/riposo e i fenomeni interpositori sono gli illeciti maggiormente diffusi (4.540 lavoratori coinvolti nel primo caso; 5.272 lavoratori nel secondo). Verifiche effettuate in materia di appalto, distacco o somministrazione illecita hanno portato a riscontrare 20.793 posizioni irregolari: di queste, 5.291 riguardano il settore trasporto-magazzinaggio. I controlli sul distacco transnazionale hanno evidenziato 19 lavoratori coinvolti nello stesso settore, a fronte di 549 casi riscontrati. Il numero dei lavoratori irregolari accertati in occasione delle verifiche ispettive è risultato complessivamente in aumento di circa il 12%, con una loro maggiore concentrazione in alcuni settori, tra i quali il trasporto e magazzinaggio