Intesa fra MIMS e MUR per la transizione green di infrastrutture e trasporti

Riduzione delle emissioni e decarbonizzazione sono al centro del protocollo siglato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e dal Ministero dell’Università e della Ricerca per accompagnare la transizione ecologica e digitale delle infrastrutture e dei sistemi di mobilità.

La cooperazione fra i due dicasteri mira alla formazione e prevede attività di ricerca volte a sviluppare soluzioni e innovazioni tecnologiche per accelerare e rendere equa la transizione verso le cosiddette carbon neutral cities, abbattere le emissioni inquinanti della mobilità urbana, del trasporto pubblico locale e della logistica, garantire il superamento dei mezzi a combustione interna della mobilità di persone e merci attraverso l’uso di batterie innovative.
Si punta inoltre all’abbattimento dei costi di produzione, trasporto e distribuzione di carburanti energetici alternativi, come l’idrogeno e i combustibili sintetici e alla sperimentazione di sistemi di ricarica dinamica nelle reti stradali e autostradali.
Sul fronte delle infrastrutture e della loro sicurezza, i settori di ricerca indicati nel Protocollo guardano alla progettazione e realizzazione di soluzioni avanzate di monitoraggio, come sensori, satelliti e sistemi digitali innovativi.

Il ministro Giovannini ha spiegato che “per accelerare il cambio di paradigma verso lo sviluppo sostenibile nei settori delle infrastrutture e della mobilità, e in particolare per vincere la grande sfida incorporata nel pacchetto europeo Fit for 55, è essenziale il contributo della ricerca per individuare le soluzioni tecnologiche più innovative”.
Dello stesso tenore le parole della ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa che ha ricordato come per affrontare le sfide della sostenibilità sia fondamentale il contributo delle competenze e della ricerca, “in particolare nella scoperta di soluzioni tecnologiche innovative che consentano all’Italia di essere sempre più competitiva senza incidere negativamente sull’ambiente”.
I due ministeri avvieranno, infatti, una collaborazione rafforzata per mappare competenze e capacità degli enti di ricerca e delle università su questi temi e coordinare iniziative comuni.