L’impegno del Mit per le infrastrutture favorirà anche l’agroalimentare

Entro il 2022 dal settore agroalimentare italiano arriverà una crescita dello 0,5% del Pil e la quota di export raggiungerà i 50 miliardi. Questi i dati emersi oggi a Roma nel corso dell’Assemblea nazionale della Cooperazione Agroalimentare che ha riunito non solo i rappresentanti della filiera ma anche delle istituzioni ad essa collegati, come il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Esportazioni e scambi non sarebbero possibili, infatti, senza la movimentazione delle merci.

Il ruolo dei trasporti, della logistica e delle infrastrutture è stato sottolineato dall'intervento del ministro Paola De Micheli che ha ricordato come l'agroalimentare subisca particolarmente gap infrastrutturali e difficoltà di connessione.

Nell’ottica di potenziare i collegamenti intermodali, quale risposta ai problemi di competitività esistenti, il ministro ha evidenziato che il Ministero in queste prime settimane di Governo sta attivando la messa in opera di infrastrutture strategiche la cui importanza non è determinata necessariamente dalla dimensione.
“Da tempo – ha detto – i territori, le filiere imprenditoriali, gli enti locali, le regioni ci chiedono il completamento di una serie di infrastrutture strategiche. Molti di esse sono già arrivate a maturazione sia in termini di progettazione, sia di finanziamento”.

La riattivazione delle infrastrutture dovrebbe portare ricadute positive su tutta la filiera produttiva e sul Pil.

“Le merci - ha affermato - circolano però in gran parte su strada ed è per questo che dobbiamo dare una risposta ambientalmente sostenibile anche su questo fronte. Abbiamo infatti l’esigenza di accompagnare in termini di efficienza, e anche di sostenibilità, tutto il traffico su gomma”.

Proprio in questi giorni, il ministero delle Infrastrutture ha stanziato 50 milioni di euro per il rinnovo del parco veicolare, attraverso il Decreto fiscale e il Decreto Investimenti.

“Se è vero che bisogna ridurre i vantaggi per le accise per gli Euro 3 e gli Euro 4 - ha aggiunto infatti De Micheli - è vero anche che dobbiamo rendere competitive le imprese ed evitare una concorrenza sleale nel settore. C'è bisogno, inoltre, di un piano di manutenzione straordinaria delle infrastrutture stradali perché ci sono aree molto produttive del Nord che non sono più percorribili dai mezzi pesanti perché non c’è stata manutenzione e non sono garantiti parametri di sicurezza. Abbiamo quindi l’esigenza di riattivare una rete che già c’è e che non è più fruibile o che è fruibile solo parzialmente”.

Fra le varie attività prioritarie, inoltre, il ministro ha evidenziato anche la necessità di far partire il Partenariato per la logistica e i trasporti, un luogo già previsto dalla legge in cui pubblico e privato si possano confrontare su un tema come quello della logistica spesso troppo sottovalutato.