Aree di sosta sicure: ottimizzare l’uso dei finanziamenti Ue

L’Unione europea ha messo in campo da tempo alcuni fondi per cofinanziare operazioni per ammodernare o realizzare nuove aree di sosta per i mezzi pesanti con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e di riposo dei quasi 5 milioni di conducenti professionisti in Europa (vedi anche il nostro precedente articolo).

Un tema su cui si sono espresse le associazioni Uetr, Acea, Clecat, Esporg che si occupano di trasporti e logistica, automotive ed aree di sosta, inviando una lettera congiunta alla Commissaria per i Trasporti, Adina Vălean, per presentare proposte per un uso pieno ed efficiente dei finanziamenti disponibili.

Ringraziando per l’iniziativa, il gruppo ha sottolineato che i risultati dei recenti bandi hanno mostrato una serie di inefficienze e carenze da affrontare con urgenza per non pregiudicare l’utilizzo dei fondi.

Il co-finanziamento di quasi 1,5 miliardi di euro potrebbe portare alla creazione di circa 60-70 000 parcheggi realizzati second precisi standard di sicurezza, nei prossimi 5-7 anni, un aumento di 10 volte rispetto i livelli attuali.

Per questo sono state evidenziate quattro aree di intervento. In particolare, si chiede di promuovere sinergie tra le reti TEN-T e TEN-E (Trans-European Networks for Energy) per ulteriori cofinanziamenti per stazioni di ricarica ad alta capacità e per l'installazione di infrastrutture per combustibili alternativi per veicoli pesanti sulle aree di sosta.

Si evidenzia poi la necessità di organizzare una campagna promozionale congiunta per raggiungere tutte le parti interessate in Europa e aumentare il numero delle domande di cofinanziamento;

di migliorare la qualità delle domande, attraverso interventi mirati formazione e servizi di consulenza, da fornire ai candidati interessati; di introdurre modifiche mirate dei criteri di selezione.

Ultimo ma non meno importante, per garantire un pieno utilizzo dei finanziamenti Ue disponibili, si invita la Commissione Europea a riallocare gli importi non utilizzati dal 2021 e gli importi non utilizzati previsti dalla prossimo call, per due nuove tornate di bandi, da effettuarsi nel 2024 e nel 2025.