Attacchi cyber, l’Italia il paese più colpito: aumento del 620% nel settore di trasporti e logistica

L'Italia è il paese più colpito dagli attacchi cyber a livello globale. Nel 2023 sono cresciuti del 65%, contro il 12% del resto del mondo, di cui oltre la metà con conseguenze di gravità critica o elevata, secondo i dati del Rapporto annuale di Clusit, l'Associazione italiana per la sicurezza informatica.

Il Rapporto Clusit evidenzia che, nel nostro paese, il settore più bersagliato è stato quello governativo-militare, che ha subito il 19% degli attacchi, ben il 50% in più rispetto al 2022. A seguire il manifatturiero, colpito dal 13% dei cyber attacchi, infinen al terzo posto troviamo il settore trasporti-logistica, con il 12% del totale, ma con un considerevole incremento di "colpi", ben il 620% rispetto all'anno precedente.
In Italia, è stato evidenziato anche un cambiamento nella tecnica di attacco, che non è più il malware, bensì la metodologia DDoS che neutralizza i siti, li mette ko, e rappresenta il 36% del totale del 2023. "Per rallentare o stabilizzare il trend - sottolinea Gabriele Faggioli, presidente di Clusit - devono essere concepite e adottate strategie nuove, che si fondino sulla messa a fattor comune degli investimenti. Vogliamo mantenere alta l'attenzione sulla frammentazione di infrastrutture e servizi che caratterizza la cyber security nel nostro Paese".
A livello internazionale il Rapporto Clusit 2024 ha analizzato 2.779 incidenti gravi, con un picco di 270 aggressioni nel mese di aprile, in cui gli attacchi alle Americhe ha toccato il 44% del totale, contro il 23% dell'Europa ed il 9% dell'Asia, appena l'1% per l'Africa. In risposta al quadro sempre più preoccupante, a Bruxelles, eurodeputati e Consiglio hanno raggiunto un accordo sul Cyber Solidarity Act, che mira a costruire una risposta collettiva più resiliente alle minacce informatiche.