Viceministro Rixi: piena digitalizzazione per una logistica più competitiva
Italia
Un sistema logistico integrato, digitalizzazione, infrastrutture più moderne, piena permeabilità dell’arco alpino: sono questi i fattori necessari per garantire che i flussi di merci italiane arrivino nei propri mercati di riferimento e che l’Italia possa guadagnare anche altre zone di influenza dal punto di vista logistico, in Europa e nel Mediterraneo.
A fare il punto su questi temi è stato il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi, aprendo i lavori dell’Assemblea Pubblica di Fedespedi, la Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali, che quest’anno ha come titolo “La merce al centro: politiche e prospettive di sviluppo del commercio internazionale”.
Il tema del green e della scelta energetica comporta sfide e salti tecnologici importanti. Sfide che possono essere premianti o porre dei rischi, ha ricordato il viceministro, sottolineando come “sia nostro dovere che queste sfide siano a nostro vantaggio”.
Altro elemento centrale è quello delle infrastrutture: “per fare nuove infrastrutture ci vogliono anni. Nel nostro Paese ci vuole di più, sia dal punto di vista orografico sia perché abbiamo avuto un sistema di regole che ha rallentato”, ha proseguito Rixi, ricordando anche l’importanza della digitalizzazione “per prevedere i flussi di traffico e impedire i colli di bottiglia”.
Sempre in tema di digitalizzazione, il viceministro ha detto che entro fine anno arriveranno i bandi per i progetti legati al PNRR e che per RAM spa, incaricata di implementare la Piattaforma Logistica Nazionale, ci saranno 250 milioni.
Con un sistema infrastrutturale che per il 55% è precedente agli anni ’70 e un sistema ferroviario che non è ancora in grado di fornire un’alternativa al trasporto delle merci, è utile puntare su cabotaggio e Autostrada del mare. Restano centrali però anche i valichi alpini, dal momento che, ha sottolineato ancora Rixi: “buona parte delle nostre esportazioni vanno in Germania, Francia e Svizzera”.
“La sfida è lavorare insieme e fare in modo che pubblico e privato parlino di più perché il pubblico capisca le esigenze del privato e il privato comprenda le difficoltà del pubblico nell’attuare alcuni provvedimenti”, ha concluso.
Infine, in relazione all’esenzione dell’autotrasporto dal contributo Art, ha ricordato che è la prima volta che un’authority perde una competenza e che si tratta di un’inversione di paradigma. “Dopo l’autotrasporto ci muoveremo su altri temi, ma bisognerà trovare un punto di equilibrio”, ha detto.
Di Redazione Tir | 27 Settembre 2023