IRU: nel 2028 potrebbero mancare 7 milioni di autisti a livello globale

Non migliorano i dati sulla carenza di autisti in tutto il mondo. L’IRU, l’Unione Internazionale del trasporto su strada, nel suo ultimo report conferma il trend già noto.

Nei 36 Paesi presi in esame (che rappresentano il 72% del Pil mondiale), sono oltre 3 milioni i posti vacanti nelle cabine, pari al 7% delle posizioni totali. E si prevede che, se non si interverrà seriamente, da qui ai prossimi 5 anni questi dati raddoppieranno.

A guardare bene, in Europa e Stati Uniti la mancanza si è leggermente attenuata, ma la causa è una domanda di trasporto più contenuta a causa della situazione economica e di un calo dei consumi.

Entro il 2028, quindi, nei Paesi oggetto dell'indagine (fra cui l'Italia) potrebbero non essere coperti oltre 7 milioni di posti alla guida degli autocarri, di cui 745.000 in Europa (il 17% dei posti totali).

Altro elemento che viene confermato dal report è l'invecchiamento del popolo degli autisti, dal momento che meno del 12% dei conducenti di camion ha meno di 25 anni; in Europa si scende al 5%.

Persiste anche un forte gender gap: la percentuale di donne alla guida di un tir resta bassa, pari al 6%, e cioè una quota inferiore a quella dell'intero settore dei trasporti.

Come ha ricordato, il Segretario Generale dell'IRU, Umberto de Pretto, “le conseguenze di questa carenza stanno già danneggiando le comunità, le catene di approvvigionamento e le economie che dipendono dal nostro settore”.

Fra le problematiche alla base del fenomeno, messe in evidenza dall'organizzazione, ci sono le difficoltà di accesso alla professione, a causa anche degli elevati costi di formazione, patente e assicurazione.