Logistica: a Genova un convegno sulle sfide della digitalizzazione

Un Paese sviluppato dal punto di vista digitale, lo è anche da quello economico e del Pil: partendo da questo spunto - offerto da uno dei relatori - si è discusso oggi di supply chain e digitalizzazione, nel corso del convegno “Infrastrutture digitali e Logistica predittiva: strategie, rischi e opportunità nello scambio dati nella supply chain del trasporto", promosso dalla Logistic Digital Community.
L’evento, che si è svolto a Genova, è parte delle iniziative organizzate nel corso degli ultimi mesi dalla comunità virtuale nata dall’universo Confcommercio-Conftrasporto con Federlogistica, mettendo in rete gli operatori del trasporto, della logistica e dello shipping (qui il nostro precedente articolo).

Al workshop hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni, docenti, esperti di cyber sicurezza, player del mondo dei trasporti e della logistica, che si sono confrontati attorno al grande tema delle infrastrutture digitali e della necessità di garantirne la sicurezza.
La logistica è infatti uno dei principali bersagli di attacchi digitali, non solo per ragioni economiche (come la richiesta di un riscatto per i dati rubati) o reputazionali, ma anche politiche: le infrastrutture e i trasporti sono infatti soggetti strategici sensibili il cui controllo può essere ragione di pressione politica.
Quindi se da un lato è fondamentale garantire lo sviluppo della digitalizzazione della supply chain, per favorirne efficienza e competitività, dall’altro è necessario muoversi per assicurare che tutti i soggetti della filiera siano sicuri.

A tal proposito Ivano Russo, amministratore unico di Ram, S.p.A, intervenendo da remoto, ha ricordato sia l’impegno di Ram nella digitalizzazione del settore logistico, in linea con quanto stabilito dal Governo, in attuazione del Pnrr, sia la necessità di muoversi secondo regole condivise.
“Il tema è molto complesso e sfidante”, ha sottolineato, evidenziando come sia importante partire da un framework normativo e dai regolamenti europei.
Il modello di riferimento è quello di piattaforme pubbliche e private che dovranno rispettare gli standard europei.
Nis 2, Cybersecurity act e Perimetro di sicurezza sono tre dei pilatri normativi sul tema, da cui dipende l’operatività sia della Pubblica Amministrazione sia dei privati.

L’Italia, ha osservato la professoressa di Elettrotecnica Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Genova Paola Girdinio, è il settimo Paese al mondo per attacchi cyber.
Nel 2022 questi episodi si sono moltiplicati a livello globale a causa della guerra in Ucraina. Si stima che 6 aziende su 10 che operano nella supply chain siano bersaglio. Ma gli attacchi possono essere rivolti anche direttamente alle infrastrutture e ai loro sistemi di controllo con conseguenze su tutti gli utenti.

Queste sono le sfide a cui rispondere. Ma la digitalizzazione offre anche molte opportunità a questo settore, come la predittività.
La logistica predittiva, di cui nel corso del workshop sono stati forniti alcuni esempi concreti, permette di lavorare sull’ottimizzazione dei processi e delle risorse. Attraverso sistemi di intelligenza artificiale che vanno in auto-apprendimento logistica può cambiare il proprio paradigma, da reattivo a predittivo, appunto. Tutto questo agisce sulle scorte, sulla manutenzione, sui ricambi e anche sulle pianificazioni dei trasporti, con conseguenze positive sulla sostenibilità economica ed ambientale della catena.