Massimo Stronati confermato presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi

Massimo Stronati confermato presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi

Italia

Massimo Stronati è stato confermato presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi, al termine dell'assemblea che si è tenuta il 7 luglio a Roma.

Durante il discorso di apertura dell’assemblea, Stronati ha sottolineato la necessità di recuperare il valore del lavoro. “Non è vero che uno vale uno e che tutti possono fare tutto – ha affermato il presidente -. I danni che questa affermazione sta provocando nel nostro Paese sono sotto gli occhi di tutti. Non si deve disgiungere il reddito dal lavoro. La nostra è e deve restare una repubblica fondata sul lavoro. Per noi il reddito di cittadinanza va abolito. Va sostituito con sostegni alle imprese che decideranno di assumere con meccanismi che non invogliano al lavoro nero. Occorre un aumento dei salari, che si fa con imprese migliori e lavoratori più competenti. Serve qualificare la domanda per qualificare l’offerta”.

Un principio che vale anche per il mondo dei trasporti e della logistica. “Mancano i camionisti, i carrellisti e altre figure del mondo della logistica che devono essere formate. Servono imprese più capaci e lavoratori più competenti: un nuovo Umanesimo del lavoro. Anche per questo ai decisori pubblici chiediamo di qualificare la loro capacità di scelta, di non fermarsi al prezzo”.

Una strada su cui il Governo si sta già muovendo, come sottolineato anche dalla ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini.

"Il Governo, insieme alle Regioni, è impegnato in una riforma delle politiche attive e una revisione del sistema della formazione. Sono convinta che il primo punto di un'agenda di competitività e sviluppo è legato al capitale umano, alla sua occupazione e alla sua formazione. Mi sono impegnata in prima persona nella riforma degli ITS. Più che il reddito di cittadinanza, che ha distratto dal mercato del lavoro risorse importanti, noi dobbiamo creare una formazione che si sposi con le esiste di giovani e meno giovani per poter trovare un buon lavoro. La riforma dell'istruzione tecnica superiore va in questa direzione: aumentare il numero degli studenti iscritti a questo tipo di formazione, deve essere una formazione che coniughi il sapere al saper fare, in un ambiente di impresa”.

Di Redazione Tir | 07 Luglio 2022

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