Acea: la carenza di microchip frena la domanda di commerciali
Europa
La carenza di microchip frena anche le immatricolazioni di veicoli commerciali. Secondo i dati resi noti dall’Acea, nel mese di settembre, il calo è stato del 12,3% in Europa, con la Spagna che ha segnato la diminuzione maggiore (-26,7%), seguita dalla Germania (-18,2%), Francia (-16,1%) e Italia (-10,4%).
Positivo invece il bilancio per i primi nove mesi dell’anno: la domanda di veicoli commerciali nuovi nell'Unione Europea ha registrato una crescita del 19,1%, attestandosi a 1,4 milioni di unità. A causa della bassa base di confronto del 2020, ciascuno dei quattro grandi mercati dell'Ue ha registrato una crescita: Italia (+29,7%), Francia (+16,8%), Spagna (+10,4 per cento) e Germania (+8,5 per cento).
Tornando ad analizzare i dati di settembre, nel dettaglio le immatricolazioni di nuovi furgoni (veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate) sono diminuite del 13,6% in tutta l'Ue a 118.903 unità, segnando il terzo mese consecutivo di calo. Forte calo in Spagna (-29,8%), Germania (-17,8%), Francia (-16,6%) e Italia (-13,8%).
Il decremento è stato invece decisamente più contenuto per i veicoli commerciali pesanti (16 tonnellate e oltre), pari a -1,8%. Solo l'Italia (+19,4%) è riuscita a registrare una crescita tra i principali mercati Ue, mentre Spagna (-12,2”), Francia (-10,8 %) e Germania (-9,8 %) hanno registrato flessioni.
Infine per quanto riguarda i veicoli oltre le 3,5 tonnellate settembre ha portato a un calo della domanda, per la prima volta in otto mesi. La Polonia ha continuato a registrare una buona performance, registrando un aumento del 34,7%, così come l'Italia (+13,7%). Tuttavia, la debole performance degli altri mercati chiave ha ridotto il risultato complessivo della regione del 5,8% rispetto a settembre 2020.
Di Redazione Tir | 29 Ottobre 2021