Sostenibilità: Gpl e Gnl possibili alleati per la decarbonizzazione

Il futuro è decarbonizzato. Ormai è chiaro, stando anche ai limiti sempre più stringenti stabiliti o proposti (come nel caso del Fit for 55) dall'Unione europea.

Secondo Assogasliquidi-Federchimica, come affermato durante l’assemblea di questa mattina, l’industria italiana del Gpl e Gnl è in grado di garantire un processo di decarbonizzazione sostenibile sia da un punto di vista ambientale che socio-economico.

L’assemblea è stata anche occasione per fornire qualche dato, a partire dal GPL. Nel 2020 il decremento del GPL per autotrazione, a seguito dei provvedimenti di restrizione della mobilità delle persone, ha subito una notevole flessione, -21,2%, e anche i primi cinque mesi del 2021, raffrontati al 2019, segnano una diminuzione del -25%.
Le perdite sono state, quindi, significative anche se il Gpl ha numeri importanti: con circa 2,7 milioni di veicoli circolanti, il è la prima tra le alimentazioni alternative, rappresentando il 63% della flotta alternativa circolante ed un 7% del totale.
Positiva invece la situazione relativa alla distribuzione: i punti vendita sono arrivati a 4.348 con una buona articolazione su tutto il territorio nazionale.

Per quanto riguarda il Gnl, invece, nel 2020 i consumi sono aumentati del 23% rispetto all’anno precedente nonostante la crisi pandemica, attestandosi su volumi pari a circa 131.000 tonnellate.
A trainare la crescita è stata ancora una volta la domanda per il trasporto stradale pesante, pari ad oltre 88.000 tonnellate (circa il 67% dei consumi totali).
Rispetto al 2019, poi, c’è stato un importante incremento anche dei consumi del trasporto marittimo (più che decuplicati).
Per quanto riguarda la distribuzione, l’Italia è il primo Paese in Europa, con una rete di 102 punti vendita, seguita dalla Spagna con 67 distributori.
Nonostante la crisi, nel corso del 2020, si è registrato un aumento dei depositi per distributori, con un incremento di circa il 34% rispetto al 2019, e una crescita significativa della flotta circolante, con 3.000 camion immatricolati in Italia (circa +43%), e 500 mezzi transfrontalieri.
L’impennata ha poi avuto seguito anche nel 2021: nei primi quattro mesi dell’anno sono state immatricolate 706 nuove unità, pari ad un +84%.